Domani, sabato 11 giugno, il Memoria Festival – promosso dal Consorzio per il Festival della Memoria in collaborazione con Giulio Einaudi editore – esplora i molteplici volti della memoria con tanti appuntamenti diversi.

Una testimonianza speciale dello spirito di comunità e di collaborazione che anima il Festival è rappresentata dal Cortile della Memoria, un meraviglioso giardino all’interno di una casa di origini cinquecentesche, messo a disposizione dal signor Maurizio Paltrinieri, e che ospita diversi appuntamenti fino a domenica. “Sono molto affezionato a questa casa, sia per il legame con la mia famiglia sia perché fa parte del territorio di Mirandola da secoli”, racconta Paltrinieri, “e nel dramma che è stato il terremoto ho trovato la spinta necessaria a ridarle valore, ristrutturandola e riportando alla luce la sua struttura originaria”. E quando gli chiesero la disponibilità a ospitare alcuni eventi del futuro Memoria Festival non ebbe dubbi: “Sono orgoglioso del lavoro svolto e sono stato felicissimo di condividerlo con i miei concittadini: sono io quindi che ringrazio il Festival per l’offerta di usare il mio giardino! Spesso quando viviamo circondati dalla bellezza non ci rendiamo conto di quanto sia importante: io ho avuto un’occasione perfetta per comprenderlo e, ora, per renderne partecipi i mirandolesi”.

Alle 10.30 nel Giardino di Pico la giornata comincia con un grande classico legato ai processi mnemonici: I test della verità, ovverosia leggere i ricordi, con Giuseppe Sartori, inventore di un test che misura la reazione della mente a certe domande (mentre il poligrafo controlla la pressione arteriosa e i battiti del cuore). Antonella Tarpino, autrice di Geografie della memoria. Case, rovine, oggetti quotidiani, accompagna invece il pubblico alla scoperta della Memoria dei luoghi (ore 11, Cortile della Memoria), quelli che non esistono più perché li abbiamo dimenticati o perché hanno assunto nuovi connotati col passare del tempo. Per chi si domandasse quanto i ricordi stessi possono cambiare, anche inconsapevolmente, è da non perdere l’appuntamento con il medico e biologo Alberto Oliverio (11.30 nella Tenda della Memoria) che, insieme al pubblico, si domanda Quanto è affidabile la nostra memoria?, cercando una risposta fra neuroscienze e vita quotidiana. Si resta nel campo medico con la Visita della stanza multisensoriale del Nucleo Specialistico per le Demenze del Cisa di Mirandola (a cura di Asdam e Asp), dalle 13 alle 19, mentre alle 15, nella Galleria del Popolo, ecco la scienza applicata al gioco con La memoria alla prova del gioco degli scacchi, torneo in collaborazione con l’associazione dilettantistica scacchistica Giambattista Lolli di Cavezzo e Club 64 Modena.

Un pomeriggio ricco di temi e suggestioni attende il pubblico del Memoria Festival: alle 15 nel Cortile della Memoria lo storico Paul Ginsborg, londinese di nascita e italiano d’azione, riflette sulla stagione d’oro della nostra storia, alla quale dobbiamo gran parte del nostro patrimonio culturale: Il sole nero della malinconia: memoria e rimpianto del Risorgimento romantico. Un altro volto del passato e del modo in cui lo raccontiamo è presentato dal grande fotografo Gianni Berengo Gardin, che, in dialogo con la storica dell’arte Gloria Bianchino, riflette sul binomio Memoria e fotografia (ore 15.30, Giardino di Pico), ripercorrendo oltre cinquant’anni di immagini e di carriera. Un vero e proprio salto nel passato, dai risvolti quasi polizieschi, è quello in programma alle 16.30 nella Tenda della Memoria con Corrado Augias e Le ultime 18 ore di Gesù. Immaginazione, storia, memoria, un’inchiesta romanzata che fra documenti, fonti e immaginazione ripercorre uno dei fatti più importanti nella storia dell’umanità. E mentre gli appassionati di fantascienza e ucronie non possono perdere la proiezione di Metropolis, di Fritz Lang (ore 16.30, Foyer del Teatro Nuovo), i più piccoli possono darsi appuntamento per le 17 sotto i Portici di Palazzo Bergomi ecco il Torneo di giochi “Giovani nel tempo: la sfida intergenerazionale”, una serie di giochi a coppie (Verba Volant e Non c’è 2… senza 3) per mantenere in perfetta salute mente e memoria, e ai Giardini bassi tante Attività a tavolino, giochi da tavolo e laboratori.

Un vero e proprio Grand Tour politologico è quello proposto da Marco Revelli con Non ti riconosco. Viaggio in Italia da Lampedusa a Torino (ore 17.30, Cortile della Memoria), per riflettere con realismo e acutezza sull’Italia del presente fra crisi d’identità e trasformazione sociale. Di un altro tipo di mutamento, questa volta utile alla creatività, si occupa il matematico Claudio Bartocci nell’incontro Virtù dell’oblio (ore 17.30, Cortile dell’abside), ovvero quel processo che armonizzando ricordi e dimenticanza aiuta il pensiero e la progettualità umana. E, a proposito di ginnastica mentale, alle 18 sotto i Portici di Palazzo Bergomi è in programma il Corso di allenamento della memoria (in collaborazione con Asdam, Ausl e Asp).

Fra i grandi ospiti attesi al Festival, alle 18 nella Tenda della Memoria arriva uno dei registi e attori più amati dagli italiani: Carlo Verdone, che dialoga di Cinema e memoria con Gian Piero Brunetta, coinvolgendo il pubblico in una retrospettiva di trentacinque anni di carriera e ben venticinque film – e uno dei più famosi, Viaggi di nozze, è in programma nella Tenda della Memoria alle 22.30. A seguire, alle 19.30, si passa da un maestro del cinema ad uno della parola cantata: Roberto Vecchioni – da poco tornato in libreria con La vita che si ama, di cui confessa “È il mio libro più intimo e autobiografico” – propone un incontro poetico e romantico, dal titolo evocativo Memoria poetica. Memoria d’amore. Alle 21.30, sempre nella Tenda della Memoria, un’altra imperdibile occasione per soffermarsi su una delle mille sfaccettature della memoria: a guidare la riflessione sul rapporto fra Memoria personale e memoria pubblica è lo scrittore e sceneggiatore Francesco Piccolo, che invita a domandarsi dove sia, se ancora esiste, il discrimine fra vita privata e pubblica.

Dalla narrativa alla scienza dei materiali: alle 21.30 nel Giardino di Pico Andrea Zucchelli e Marinella Manicardi spiegano cos’è e come funziona La memoria della materia, quella proprietà quasi “magica” di alcuni corpi fisici che, dopo aver perso la propria forma, riescono a ritrovarla. Intanto, nel Cortile dell’abside, alle 21.30 è in programma un incontro dedicato al mirandolese più famoso nel mondo: Elisabetta Scapparone presenta, insieme all’autrice, il libro Gianfrancesco Pico della Mirandola: fede, immaginazione e scetticismo di Lucia Pappalardo. Dalla tradizione umanistica a quella imprenditoriale contemporanea, con le eccellenze del biomedicale: sempre alle 21.30, nella Galleria del Popolo, Il ricordo della nascita del biomedicale mirandolese (in collaborazione con Baxter), con Mario Veronesi, Libero Luppi, Claudio Trazzi, Lucio Gibertoni, Andrea Gibertoni, Leonardo Bigi, Alberto Bortoli, Cristiano Salvadeo, Francesco Benatti, Franco Poletti e un rappresentante di Bellco/Medtronic, modera l’incontro Paolo Poggioli.

A riprova della multidisciplinarietà che caratterizza il Festival, dopo filosofia e scienza ecco subito l’arte, con un altro appuntamento serale: lo storico e critico dell’arte Marzio Dall’Acqua presenta La mostra Memoria dell’acqua (ore 21.30, Gazebo degli Archi), che propone ai visitatori un viaggio alla scoperta del mondo dell’acqua, con la sua inesauribile forza vitale, addomesticata dall’uomo in tanti modi diversi. Altre usanze, legate non alle risorse della natura ma ai suoi cicli vitali, sono al centro dell’incontro con lo storico dell’arte Carlo Arturo Quintavalle che racconta I luoghi e le pietre: sepolture e memoria in età medievale (ore 21.30, Cortile della memoria). La giornata di sabato si conclude alle 22 in Piazza Conciliazione all’insegna del ritmo scatenato e travolgente della musica e della danza popolare con Il folklore tra memoria e futuro, concerto dell’Orchestra Popolare della Notte della Taranta.

L’organizzazione del Memoria Festival si avvale della collaborazione di un comitato scientifico, presieduto dal direttore editoriale di Einaudi Ernesto Franco (letteratura) e composto da Lina Bolzoni (filosofia, arte della memoria), Gian Piero Brunetta (cinema), Sandro Cappelletto (musica, teatro e spettacolo), Francesco Dal Co (architettura, urbanistica), Alberto Melloni (storia, religione), Marino Niola (antropologia, tradizione enogastronomica), Alberto Oliverio (medicina, biologia) e Angelo Varni (storia).

 

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