Giancarlo-Muzzarelli-4«Occorre garantire, anche attraverso un migliore coordinamento tra le Prefetture, l’equilibrio a livello nazionale e regionale delle quote di assegnazione che tenga conto delle realtà, come la nostra, che hanno già fatto ampiamente la propria parte e che sono arrivate al limite delle capacità di accoglienza ». Lo chiede Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia e sindaco di Modena, in una lettera inviata venerdì 29 luglio al ministro dell’Interno Angelino Alfano, sul problema dell’emergenza profughi e della sua gestione, ribadendo le posizioni espresse nei giorni scorsi.

Gli enti locali modenesi, si legge nella lettera, «non hanno mai fatto mancare il proprio impegno e collaborazione nell’affrontare un’emergenza, diffusa ormai a livello continentale, e garantire una dignitosa ed efficace accoglienza a migliaia di persone in fuga da guerre e condizioni di vita drammatiche. Non intendiamo sottrarci alle nostre responsabilità», tuttavia, evidenezia Muzzarelli,  «non possiamo non rilevare che, come peraltro è emerso anche dai recenti dati, apparsi sulla stampa, l’assegnazione di profughi nelle diverse realtà non sembra gestita con criteri distributivi all’insegna di un corretto equilibrio. Non è certo un segreto che province come quella modenese e altre a livello regionale, stiano affrontando, in termini numerici, un impegno di gran lunga maggiore rispetto ad altri territori a livello nazionale».

Per Muzzarelli, inoltre, «occorre riconoscere alle amministrazioni locali che hanno compiuto gli sforzi maggiori nell’accoglienza, condizioni più favorevoli a livello finanziario e di bilancio, al fine di consentire di liberare le risorse destinate agli investimenti; si introdurrebbe così un meccanismo “premiante” che renderebbe più eque le politiche dell’accoglienza stessa».

Nel modenese sono quasi 1100 i profughi ospitati in diversi comuni, di cui oltre la metà nella città di Modena, «con difficoltà sempre crescenti in termini di gestione e tenuta del tessuto sociale. La città di Modena, in particolare, risulta già oggi ben al di sopra della soglia ottimale da lei indicata».

Nella lettera si chiede anche al ministro di introdurre nuovi strumenti per consentire un maggiore coinvolgimento dei profughi anche nella fase di accoglienza per attività socialmente utili, perché «attualmente persistono  eccessive, e a volte illogiche, rigidità burocratiche che impediscono l’avvio di percorsi di impegno, peraltro spesso sollecitati dai profughi stessi, che migliorerebbero la qualità della vita delle persone accolte, ma soprattutto darebbero un sostanziale contributo a favorire l’integrazione con le comunità locali».

E’ necessario, infine, potenziare il personale delle Questure e delle Prefetture («con la quale a Modena da tempo abbiamo instaurato un positivo rapporto operativo», scrive Muzzarelli) dedicato alla valutazione ed al rilascio dei permessi di soggiorno ai beneficiari ospiti. Ciò al fine di garantire una più efficiente gestione dei flussi e la possibilità di sviluppare percorsi dignitosi di autonomia dei singoli.

Il problema è stato discusso anche nel corso dell’Assemblea dei sindaci modenesi, venerdì 29 luglio, dove Muzzarelli ha evidenziato la necessità di un maggiore e più equilibrato coinvolgimento di tutte le realtà.

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