Nei giorni scorsi si è tenuta, a Bologna presso la nostra sede regionale, una riunione di tutti i Segretari Territoriali e Delegati Uiltrasporti del Trasporto Pubblico Locale dell’Emilia Romagna per discutere delle criticità nei processi di armonizzazione dei tre poli aggregati, in particolare START ROMAGNA e SETA e della preoccupante situazione dell’unica realtà non aggregata in Emilia Romagna: la TEP di Parma.

Come evidenziato nella relazione del Segretario Regionale alla Mobilità Gian Luca Neri ed anche in tutti gli interventi, dei Segretari e Delegati, che si sono succeduti durante la riunione è emerso e confermato palesemente che ormai i processi di armonizzazione sono falliti, escluso qualche territorio dove procedono a rilento con esiti però molto preoccupanti.

Noi, come noto, avevamo condiviso, attraverso la sottoscrizione di un documento nel 2010 con la Regione E.R., il progetto per le aggregazioni delle aziende del TPL dell’Emilia Romagna e le armonizzazioni contrattuali di secondo livello, questo perché eravamo convinti (e lo siamo tutt’ora) che aziende aggregate e ben strutturate, oltre a produrre meno costi per la collettività, nelle gare (previste dalla legge) per l’affidamento del servizio possano competere con operatori del settore nazionali e internazionali. Purtroppo però, in questi anni, le aziende con i loro amministratori (la Politica) hanno solo tentato di fare armonizzazioni senza nessun progetto credibile, cercando solo di “attaccare” il costo del lavoro del Personale e, molto spesso, con azioni unilaterali evitando il preventivo confronto con il Sindacato; questo, nonostante i nostri immensi sforzi, ha generato una “paralisi” su quasi tutti i territori di START ROMAGNA e SETA che non ci consente di dare risposte concrete ai lavoratori, peraltro con l’atteggiamento di alcuni amministratori che cercano di attribuire la responsabilità di ciò solo ai sindacati ed al Personale.

Ciò che ci sorprende maggiormente è proprio l’atteggiamento, a dir poco irresponsabile, della “politica” che governa le nostre aziende (spesso in forte contrasto al proprio interno pur appartenendo alla stessa parte politica…) che prima ha condiviso un progetto, poi in seguito pare faccia di tutto perché il progetto non vada a buon fine….!

La Regione negli anni scorsi, che aveva favorito e prodotto accordi che andavano nella direzione di un unica Azienda Regionale e di un unica Agenzia della Mobilità, non ha ad oggi una posizione chiara in grado di governare tali obiettivi. Questo cambio di rotta modifica radicalmente quanto da noi condiviso e perciò siamo fortemente preoccupati delle conseguenze che si potrebbero avere per tutti i lavoratori del settore. Da parte nostra ci impegneremo nei prossimi mesi a sottoscrivere delle clausole sociali (nei processi per le gare ormai alle porte) in grado di garantire il futuro dei lavoratori stessi; chiediamo che la Regione Emilia Romagna si riappropri del ruolo istituzionale che le compete, poiché senza il quale si rischia inevitabilmente di avere sul nostro territorio regionale operatori del Trasporto Pubblico Locale nazionali e / o internazionali spregiudicati (ben noti) i quali interessi sono molto lontani dai nostri obiettivi (la situazione della TEP di Parma deve fare riflettere). Se ciò accadesse ci troveremmo di fronte, in primo luogo al rischio occupazionale dei lavoratori del settore, in secondo luogo al rischio enorme di impoverire la qualità e la quantità del servizio attualmente erogato ai cittadini.

Al termine della riunione si è condiviso collegialmente, proprio per le preoccupanti ragioni sopra riportate, di mantenere in futuro una linea della nostra Organizzazione molto più autonoma e determinata nel rappresentare le nostre posizioni.

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