Modena aderisce, oggi 22 febbraio, alla Giornata Mondiale delle Encefaliti (WED – World Encephalitis Day https://www.worldencephalitisday.org/) nata con lo scopo di aumentare la consapevolezza su questo tipo di malattie è illuminare di rosso i monumenti e le zone delle città che aderiranno (https://www.worldencephalitisday.org/illuminating-encephalitis). A Modena, sarà la Fontana dei Due Fiumi di Giuseppe Graziosi (Largo Garibaldi) a splendere di rosso. L’iniziativa, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Modena, è finalizzata alla sensibilizzazione nei confronti di un complesso di patologie (alcune infettive, altre di tipo autoimmune) che nel corso degli ultimi anni hanno visto significativi progressi nella diagnosi e nella terapia ma che richiedono una maggiore consapevolezza da parte delle persone e dei medici.

“L’encefalite – spiega il prof. Paolo Frigio Nichelli, Direttore della Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, Ospedale Civile di Baggiovara – è un’infiammazione dell’encefalo: Se interessa anche il midollo spinale si parla di encefalomielite. Le sue cause sono molteplici, talvolta difficili da individuare, Gli esiti sono spesso gravi, per cui potrebbe essere difficoltoso tornare al lavoro o agli studi. L’encefalite può influenzare abilità quali la concentrazione, l’attenzione, il pensiero, la memoria, il giudizio e il controllo del comportamento, lasciando un’eredità di problemi aggiuntivi come l’epilessia o la stancabilità.” Ogni anno, nel mondo sono circa 500.000 le persone colpite da encefaliti, la Neurologia dell’Ospedale Civile segue ogni anno 20 persone. L’encefalite è una patologia ancora poco nota e per questo è nata la Giornata Mondiale dell’Encefalite che, col progetto, “Illuminare l’Encefalite” e la campagna chiamata #RED4WED (in Rosso per la World Encefalitis Day – Giornata Mondiale dell’Encefalite) chiede alle persone di “indossare qualcosa di rosso” il 22 febbraio e condividere le proprie fotografie su diverse piattaforme di social media.

“La nostra speranza – si augurano Alessia Bellino e suo marito Marco Pirani, sostenitori dell’associazione – è quella di illuminare quante più case possibili, edifici e monumenti in tutto il mondo il 22 febbraio e mettere in luce l’encefalite. A questo proposito ringraziamo il Gruppo Hera per l’illuminazione”. La dottoressa Ava Easton, Direttore Generale della Encephalitis Society, ha detto: “Immaginate di andare a dormire una notte e svegliarvi il giorno dopo come una persona completamente diversa – questo è essenzialmente ciò che può essere per i sopravvissuti di encefalite.” Questo è accaduto proprio ad Alessia che nel 2015 è stata colpita encefalite e seguita dall’equipe del prof. Nichelli.

La sua storia è raccontata sulle pagine del sito dell’Associazione (http://www.antinmdafoundation.org/patient-stories/stories/alessia-bellino-modena-italy/).

“Avevo 31 anni – ricorda Alessia – una normale donna sana, felicemente sposata, laureata in antropologia, lavoratrice di una cooperativa sociale modenese. Mi piaceva correre, passare il tempo libero con la famiglia e gli amici, viaggiare e disegnare fumetti. A inizio 2015 ho iniziato ad avere dei forti mal di testa e stati febbrili, che in breve si sono rivelati essere sintomi di una encefalite, motivo per cui il 13 marzo sono stata ricoverata al Nuovo Ospedale Civile S’Agostino-Estense di Baggiovara per 100 giorni. In particolare a me è stata diagnosticato una encefalite di tipo autoimmune, anti recettore NMDA, che è una malattia rara e potenzialmente molto pericolosa. Oggi, a distanza di quasi 2 anni, sto bene. Il percorso di recupero è stato lungo e faticoso e sono ancora seguita, ma si può dire che sono un caso particolare e interessante, secondo nel suo genere a distanza di anni sul territorio”.

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