Un voto unanime – uno dei pochi della legislatura – e un lungo applauso. Così il consiglio comunale ha accolto (e votato) la decisione di conferire la cittadinanza onoraria a Padre Sebastiano Bernardini, conosciutissimo in città per aver retto, per decenni le sorti del ricreatorio San Francesco. 90 anni compiuti di recente, Padre Sebastiano sarà in città il prossimo 13 maggio per ricevere il prestigioso riconoscimento.

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Sabato 13 maggio, a partire dalle ore 18 nel cuore di piazza Garibaldi, avverrà la cerimonia pubblica in cui la cittadinanza onoraria verrà conferita a Padre Sebastiano, in compagnia dei tanti amici che, grazie a lui ed assieme a lui, hanno fatto la storia della nostra città partendo dal Ricreatorio San Francesco.

La Cittadinanza Onoraria è un “riconoscimento onorifico per chi, non essendo iscritto all’Anagrafe del Comune, si sia distinto con il suo impegno e le sue opere, o in campo artistico, culturale, sportivo, scientifico, economico, sociale ed umanitario nel nostro territorio, conferendo particolare lustro e prestigio alla Città di Sassuolo, o per aver svolto meritorie attività di carattere sociale, assistenziale, culturale, filantropico, a beneficio della Comunità stessa o di singoli cittadini”.

“Padre Sebastiano – si legge nella delibera consiliare –  frate dinamico e coraggioso, è arrivato in paese nella seconda metà degli anni Cinquanta e sin da subito ha offerto una testimonianza di fede, di passione e di entusiasmo, ponendosi al servizio della collettività e delle sue esigenze.  A lungo responsabile del Ricreatorio San Francesco, con la sua operosità è stata una figura educativa importante ed ha costituito un ponte tra le generazioni dei figli e dei genitori non sottraendosi mail alle difficoltà e spendendosi quotidianamente a sostegno dei più deboli”.

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Nato il 6 aprile 1927 a Pavullo nel Frignano, nella frazione di Verica, dove è cresciuto in una famiglia composta da dieci figli di cui ben otto, sei sorelle e due fratelli, presero i voti come religiosi. Frate e sacerdote da sessantacinque anni, ha svolto la sua opera per oltre venti anni a Sassuolo presso il locale Convento dove si è fatto ben volere in particolare per il famoso “Ricreatorio San Francesco” che, con l’aiuto di tante famiglie ed aziende Sassolesi, ha rappresentato un fiore all’occhiello per la città e punto di riferimento per intere generazioni di giovani, a partire dagli anni cinquanta fino agli anni novanta. I tanti ragazzi che hanno potuto coltivare la loro passione sportiva giocando a calcio nella “San Francesco” e frequentando il Ricreatorio sono diventati in gran parte i futuri dirigenti di importanti aziende e industrie del comprensorio e sono rimasti legati a Padre Sebastiano da sentimenti di profonda riconoscenza e di sincero affetto. Basti ricordare che molte formazioni giovanili, su sua iniziativa, calcarono in varie occasioni i campi degli stadi “San Siro” di Milano e “Olimpico” di Roma nelle pre-partite del campionato di serie A.

Ha cercato di avvicinare i giovani alle Istituzioni e alla Chiesa organizzando la visita dei ragazzi al Quirinale, accolti dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini, e ha organizzato frequentissimi incontri in Piazza San Pietro con i Pontefici succedutisi nel corso degli anni: Paolo VI, Giovanni Paolo II, Benedetto XVI fino ai giorno nostri con Papa Francesco. Ha poi organizzato  numerose  iniziative benefiche che hanno sempre incontrato elevata e spontanea adesione da parte di tanti. A Sassuolo tutti ricordano la manifestazione canora “Il Folletto d’Oro”, organizzata insieme al compianto maestro Adolfo Poppi e a Renato Mezzetti . Allo spettacolo parteciparono tanti bambini, tra i quali anche futuri cantanti di grande successo, e presenziarono personaggi televisivi molto noti, tra cui Caterina Caselli, “Casco d’Oro”, la quale partecipando alla trasmissione radiofonica Rai “Radio anch’io” ebbe a dire che, dopo il successo, tutti la chiamavano, mentre prima, quando si trovava in situazioni di bisogno, il solo Padre Sebastiano le aprì le porte del teatro del Ricreatorio San Francesco. La notorietà di Padre Sebastiano presso il grande pubblico esplose in tutta Italia nell’autunno 1986 quando nell’autunno 1986 partecipò al quiz televisivo “Pentatlon” condotto da Mike Bongiorno su Canale 5. La vincita di un premio di circa centoquarantamilioni di lire in gettoni d’oro gli consentì di realizzare a Pavullo, presso il Convento, il “Centro Gesù Bambino Mio Fratello” che occupava persone con diverse tipologie di disagio. L’intuizione di Padre Sebastiano per questo progetto è legata alla presenza tra le file del ricreatorio di un ragazzo che seguiva come allenatore una squadra giovanile di calcio della “San Francesco”. Favorito dall’avventura in televisione, dove venne lanciato il progetto, e supportato da una gara di solidarietà da tutta Italia il Centro “Gesù Bambino mio fratello” deciso a Sassuolo presto nacque a Pavullo nei locali del Convento e fu la prima pietra del Centro Servizi per la Terza Età applaudito ai più alti livelli. A seguito del successo mediatico, è stato invitato successivamente ad innumerevoli trasmissioni televisive  che gli consentirono, oltre che di avvicinare personaggi famosi, di far conoscere tante sue iniziative: il Presepio itinerante, la Nazionale dei Frati, “Francesco Cantautore di Dio”. L’incontro con la Nazionale cantanti rappresentò una grande opportunità: per la raccolta di fondi ma soprattutto per diffondere le opere che intendeva realizzare. Fondamentale fu il suo incontro con Gianni Morandi, che si rese subito disponibile ad organizzare una gara con la sua Nazionale . Dopo il successo di questa partita ne seguirono altre, tra le quali, nel 1992, la “Partita del cuore” allo stadio “Mirabello” di Reggio Emilia che si svolse contro la Nazionale Cappuccini, davanti a 20.000 spettatori e con un incasso record. Nel 1996, con il progetto complesso e impegnativo “Francesco e Chiara” già avviato e ora struttura di alto livello, organizzò un secondo incontro tra le due compagini allo stadio “Ricci” di Sassuolo, il cui introito fu interamente devoluto al progetto. Lo stadio registrò il massimo afflusso di spettatori, con grande soddisfazione di Gianni Morandi e di tutti i cantanti che vi parteciparono.

Da non dimenticare l’ideazione e progettazione del “Presepio itinerante” nata quando arrivò la notizia della caduta del Muro di Berlino per cui gli venne l’idea di realizzare concretamente una iniziativa che rappresentasse un segno di pace e speranza per il mondo intero: perché non andare a Berlino a prendere un frammento del Muro da mettere nella culla di Gesù Bambino, dando in questo modo vita al Presepio della Pace. Così il suo primo viaggio fu nel 1992 proprio a Berlino, poi, a seguire  il viaggio in Yugoslavia durante la guerra quando il presepe itinerante era capofila di altri 10 tir carichi di viveri.

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