“La vaccinazione ha un fondamentale significato di tutela della salute sia del singolo individuo che dell’intera comunità; se la maggior parte delle persone è protetta da un germe, per la cosiddetta “immunità di gregge” esso circola meno tra la popolazione e per alcune malattie, come Poliomielite o Morbillo, si potrebbe arrivare alla stessa situazione del Vaiolo, completamente scomparso. L’effetto è ancor più importante per i soggetti fragili che per età o condizione di salute non possono essere vaccinati; non dimentichiamo che anche di morbillo si può morire”.  

Ecco perché, oltre a quanto già si fa, stiamo valutando a ulteriori azioni di sensibilizzazione alle vaccinazioni.

Lo ha affermato l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli rispondendo in Consiglio giovedì 4 maggio all’interrogazione illustrata da Tommaso Fasano del Pd trasformata in interpellanza. Il consigliere, ricordando anche la Manifestazione nazionale per la Libertà di Scelta sui Vaccini” dell’1 aprile, ha parlato dei “potenziali rischi di disinformazione sanitaria e scientifica derivanti dalla discussione sulla cosiddetta “autodeterminazione” in ambito vaccinale e ha chiesto quali misure s’intenda mettere in pratica “per contrastare in ambito locale il declino della copertura vaccinale riportato dal Ministero della Salute e per promuovere una cultura della prevenzione delle malattie infettive attraverso la pratica vaccinale, e allo stesso tempo contrastare la disinformazione in ambito educativo e scientifico”.

L’assessora ha anche ricordato e fatto propria la posizione già votata in un ordine del giorno dal Consiglio comunale in cui si sollecitavano le istituzioni a promuovere iniziative d’informazione e si chiedeva alla Regione di ripristinare l’obbligatorietà della presentazione a scuola della certificazione vaccinale.

“A un anno di distanza registriamo il perdurare di una discussione pubblica molto accesa – ha aggiunto Urbelli – ma possiamo vantare una legge regionale, la 19/2016, che subordina l’accesso ai servizi educativi e ricreativi 0-3 anni  all’assolvimento delle vaccinazioni obbligatorie”. Urbelli ha quindi sottolineato che il Comune ha raggiunto tutte le famiglie dei bambini iscritti ai nidi per acquisire l’idoneità di frequenza o il loro impegno ad effettuare le vaccinazioni obbligatorie e che, al tempo stesso, si stanno mettendo in campo misure anche sui servizi comunitari di accoglienza mamma bambino, e in cui siano presenti minori, per assicurare adeguata informazione e sensibilizzare alla vaccinazione ove non ottemperata. A ciò si aggiungono le azioni messe in campo dalle istituzioni sanitarie: in tutto il territorio provinciale la promozione e l’esecuzione delle vaccinazioni prevede numerosi percorsi di promozione e sensibilizzazione dei cittadini. Per le vaccinazioni in età pediatrica il principale punto di riferimento per le famiglie è il Pediatra di Libera Scelta che con il Servizio di Pediatria di Comunità condivide formazione e continuo scambio informativo relativamente alle novità vaccinali o alle modifiche al calendario.

Inoltre, i genitori ricevono informazioni sulle vaccinazioni in occasione della frequenza ai corsi di preparazione al parto e ad ogni invito vaccinale è allegata una nota informativa dove sono anche indicati i riferimenti per ricercare ulteriori informazioni presso diversi siti istituzionali, compreso il sito dell’Ausl dove vi sono numerose pagine informative e le schede tecniche di tutti i vaccini utilizzati presso gli ambulatori.

Inoltre, per migliorare ulteriormente gli aspetti comunicativi è stato attivato un gruppo di operatori che seguirà uno specifico percorso formativo sul tema del counselling vaccinale. Azioni mirate rivolte a persone con patologie croniche, donne in età fertile e in gravidanza sono svolte dal Servizio Igiene Pubblica, rafforzando la collaborazione con i medici di medicina generale e gli specialisti ospedalieri. Presso il punto nascita del Policlinico e di altri Ospedali della provincia è somministrata la vaccinazione anti morbillo-parotite-rosolia alle puerpere e il Comitato di Distretto sta valutando ulteriori azioni di sensibilizzazione delle mamme nell’ambito dei corsi di preparazione al parto.

 

IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

L’interrogazione di Tommaso Fasano (Pd) sulle azioni in ambito locale “a contrasto del declino della copertura vaccinale, per promuovere una cultura della prevenzione attraverso le vaccinazioni e contrastare la disinformazione in ambito educativo e scientifico” è stata trasformata in interpellanza su richiesta dello stesso gruppo Pd.

Aprendo gli interventi per il Pd, Federica Venturelli ha ricordato che le malattie sottoposte a vaccinazioni di massa “sono state debellate o quasi, a prova dell’utilità dei vaccini. In Italia esiste un obbligo vaccinale, a tutela dei singoli e della collettività e quindi vaccinarsi è prima di tutto dovere sociale. Chi si batte contro i vaccini – ha concluso – deve ricordarsi che può farlo proprio perché la maggior parte delle persone è vaccinata”. Per Chiara Susanna Pacchioni “non si può ammettere un confronto di opinioni sul contrasto tra salute e malattia: su un tema come i vaccini quello che conta sono le competenze. Possiamo discutere di approcci comunicativi e di politiche sanitarie ma non si può fare lo stesso dibattito sui vaccini che, secondo dati scientifici certificati, sono efficaci e sicuri”. La consigliera ha quindi chiesto a tutte le forze politiche “di prendere posizioni nette e non equivoche, che non diano alibi agli antivaccinisti per evitare che malattie quasi scomparse si ripresentino”. E Simona Arletti ha aggiunto che “lascia perplessi vedere leader nazionali che hanno ancora atteggiamenti irresponsabili su questo tema: un conto infatti sono le posizioni personali, un altro è sollevare, come leader politico, dubbi come i collegamenti già ampiamente smentiti tra vaccinazioni e autismo. Sono dubbi che minano la stabilità psicologica dei genitori di questi bambini”.

Anche Luigia Santoro (Idea-PeL) ha affermato che “i benefici delle vaccinazioni sono indiscutibili, anche rispetto ai rischi delle stesse vaccinazioni. La libertà – ha detto – implica anche responsabilità e la sicurezza di tutti deve guidare le scelte. Certo ci deve anche essere un impegno volto sia all’informazione corretta che all’acquisto dei vaccini più sicuri per ridurre al minimo i rischi e permettere a tutti di scegliere la vaccinazione con tranquillità”.

Sottolineando che la questione dei vaccini “è importante per il Movimento 5 stelle”, la capogruppo Elisabetta Scardozzi ha ribadito la posizione espressa sul blog di Beppe Grillo e cioè che “il tema vero a proposito dei vaccini è la differenza tra obbligo e accompagnamento. L’atteggiamento quindi è diverso ma teso comunque a garantire la più ampia copertura vaccinale. Tutto il resto riguardo alla nostra posizione – ha sottolineato – sono opinioni personali, manipolazione mediatica o informazioni non corrette”.

Per Domenico Campana (Per me Modena) sul tema non bisogna essere equivoci: “Non vaccinare è una follia. Su questa materia si deve tenere conto di quanto dice da decenni con altissima affidabilità la comunità scientifica”. Per il consigliere non si può dire che la società deve essere matura per decidere se vaccinare o no: “È addirittura paradossale che ne stiamo a parlare, è il segno di una regressione culturale grave”.

“Non ci sono dubbi che vaccini e antibiotici siano state le più grandi rivoluzioni mediche degli ultimi due secoli e mezzo” ha esordito Paolo Trande (Art.1-Mdp) per il quale “può accadere di tutto in una società in cui tutti sono esperti di tutto basta che scrivano un post su Facebook”. Secondo il consigliere bisogna inoltre che la discussione sui vaccini sia tenuta lontana dal confronto politico: “Rischiamo di depotenziare sia una battaglia giusta come quella della strategia vaccinale che il metodo della scienza moderna”.

Per Adolfo Morandi (Forza Italia) è evidente che “prevenzione e tutela della collettività tutta devono essere valutati in termini oggettivi e non soggettivi come può esser un discorso politico, ma ogni forza politica esprime il proprio parere e noi siamo d’accordo sulla prevenzione attraverso la vaccinazione e lontani dall’idea di cavalcare correnti di pensiero che esulano da discorso scientifico e sono spinte da affermazione di radicale liberalizzazione: ci sono delle regole e vanno rispettate”.

Nella replica, il consigliere Fasano ha ribadito che “bisogna tenere il tema lontano dalle polemiche politiche ed elettoralistiche. Quella dei vaccini è una questione di sicurezza delle persone più fragili e tutto il resto deve restare fuori. Anche perché la storia dei vaccini è davvero una delle storie più belle e di successo della storia della medicina”. Ci sono stati anche episodi negativi negli anni, ha ricordato “ma non possono minare le certezze scientifiche sul fatto che i vaccini sono una misura preventiva a basso costo che salvano milioni di vite”.

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