Uno dei primi casi di Daspo Urbano in Emilia Romagna, il primo in provincia di Modena. Questa mattina alle ore 6,30 quattro agenti della Polizia Municipale assieme al Comandante Rossana Prandi hanno applicato il cosiddetto Decreto Minniti a tre italiani che, abitualmente, bivaccano sulla pensilina d’attesa della stazione dei treni per Reggio Emilia.

Si tratta di una donna P.L.R classe 1970 originaria di Caserta ma ufficialmente residente a Modena, suo figlio P.G, classe 1991 anch’egli originario di Caserta ma ufficialmente residente in provincia di Ragusa ed un terzo uomo, R.F classe 1966 originario della provincia di Perugia ed ufficialmente residente a Fiorano. Tutti e tre hanno precedenti per reati contro la persona e contro il patrimonio.

I tre, accompagnati da due cani di media taglia, da qualche tempo sono volti noti in città: durante il giorno stazionano in centro storico chiedendo l’elemosina e ricaricando telefonini e tablet nelle prese di corrente pubbliche a “conchiglia” messe a disposizione degli ambulanti per i mercati settimanali e, di notte, dormono in stazione. E’ proprio per quest’ultimo fatto che la Polizia Municipale è potuta intervenire a norma del cosiddetto “Decreto Minniti”, convertito in legge n°48 del 18/04/2017 col titolo “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”.

All’articolo 9 la legge punisce “chi impedisce la libera accessibilità o la fruizione di aree e infrastrutture pubbliche” con una sanzione di 100 € e il Daspo, prendendo spunto da quanto avviene nel calcio per gli ultrà violenti: l’allontanamento dalla città per 48 ore.

In caso di recidiva, la legge prevede che su disposizione del Questore venga loro imposto il divieto d’accesso alla città per un periodo che non può essere inferiore ai 6 mesi e superiore, se gli allontanati hanno precedenti per reati contro il patrimonio o la persona, ai 2 anni.

“Si tratta di un nuovo strumento messo a disposizione dei sindaci dal Decreto Minniti – commenta il Sindaco di Sassuolo – che iniziamo ad utilizzare tanto per una questione di sicurezza cittadina quanto di decoro urbano. Ovviamente cerchiamo di aiutare chi si trova in difficoltà economica tanto da essere costretto a dormire per strada ma se cittadino di Sassuolo, chi è residente in altre realtà è bene si rivolga ai servizi sociali del proprio comune di residenza: in questo senso il Daspo Urbano diventa uno strumento utile a far si che le persone possano essere aiutate nei loro comuni di residenza, evitando in questo modo il proliferare del fenomeno dei senza fissa dimora”.

Per quanto riguarda la corrente pubblica, utilizzata dai tre per ricaricare i loro dispositivi mobili, l’Amministrazione sta procedendo alla disattivazione delle “conchiglie” per lasciarle fruibili agli ambulanti solamente nelle giornate di mercato.

A precisazione dell’allontanamento -spiega una nota del Comune –  si precisa che la Polizia Municipale, sul posto, ha effettuato l’allontanamento delle tre persone e predisposto gli atti propedeutici al Daspo Urbano che, però, potrà essere emanato dalla Questura di Modena nelle quarantotto ore.

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