Questa mattina all’Acetaia Malpighi – storica acetaia modenese che dal 1850 produce il vero Aceto Balsamico Tradizionale di Modena – il presidente Massimo Malpighi ha consegnato un assegno del valore di duemila euro ad Alberto Dionigi, presidente della Federazione Nazionale Clown Dottori che opera sul territorio nazionale organizzando numerose iniziative a favore della clownterapia nelle corsie di ospedali e nelle strutture sanitarie. L’incontro di questa mattina, avvenuto presso la sede legale dell’Acetaia in via Barca a San Donnino Modena, dà seguito al progetto di collaborazione che l’Acetaia ha avviato nel 2015 copn la realizzazione di una serie limitata di Condimento Balsamico invecchiato “griffato” “Acetaia Malpighi per il sociale”. Il Condimento è stato prodotto in mille confezioni vendute su tutto il territorio emiliano – romagnolo: parte del ricavato è stato quindi devoluto dall’acetaia alla Federazione, per sostenerne i progetti di formazione. “Ancora una volta siamo felici e soddisfatti per l’esito di questa importante collaborazione ormai avviata da tre anni – sottolinea il presidente dell’ Acetaia Massimo Malpighi – e per questo ringraziamo la Federazione che anche quest’anno ci ha scelto: vogliamo valorizzare l’arte del clowning come intervento di sostegno e di aiuto a persone che si trovano in difficoltà, bambini in particolare, attraverso l’azione di operatori formati e competenti in contesti di cura”. “La formazione del clown dottore – spiega Alberto Dionigi presidente FNC – è multidisciplinare poiché unisce le classiche arti del clown alle discipline umanistiche (psicologia, pedagogia, sociologia). Il suo operato si colloca all’interno di contesti come ospedali, case di riposo, centri di ricovero, cura e riabilitazione per anziani, diversamente abili, minori, carceri, nel rispetto dei contesti di riferimento ed in stretta collaborazione con l’equipe socio-sanitaria che vi opera. L’obiettivo del suo intervento è quello di creare una trasformazione graduale nello stato d’animo del paziente, favorire rielaborazione di vissuti dolorosi, sdrammatizzare situazioni traumatiche, agevolare il personale nel rapporto col paziente, facilitare le procedure ospedaliere, specie quelle più invasive e dolorose per il bambino ospedalizzato, stimolare il pensiero positivo del paziente e riattivare il pensiero positivo. In Italia purtroppo non esiste ancora una legge che regolamenti la figura del clown dottore, in alcune regioni sono previste qualifiche professionali ma tutti possono “autoformarsi”. Speriamo che presto anche in Emilia-Romagna si arrivi alla definizione di una legge, per uniformare la formazione e bloccare il fenomeno dei clown tarocchi”.

La Federazione nazionale clown dottori riunisce 15 organizzazioni no profit che da anni operano in strutture sociosanitarie e ospedaliere su tutto il territorio italiano. Sul territorio emiliano la Federazione è presente all’Ospedale di Sassuolo attraverso l’associazione “Dimondi Clown”.

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