Vendite stabili accompagnate da un lieve aumento della spesa delle famiglie modenesi, polarizzata sulla fascia media di prezzi. Questo, in estrema sintesi, il quadro che emerge da una indagine condotta, ad un mese dall’avvio dei saldi estivi, su un panel di esercizi commerciali della nostra provincia, composto in prevalenza da punti vendita di beni per la persona, in particolare abbigliamento e calzature.

L’indagine ha evidenziato che per il 42% degli operatori le vendite sono in aumento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. In particolare rispetto all’anno scorso è aumentato del 7% il numero di imprenditori che ha rilevato un aumento (dal 35% nel 2016 si è appunto passati al 42%) ed è calato il numero di coloro che hanno segnalato una diminuzione (dal 25% al 18%)

«Le interviste condotte», dichiara Andrea Abbruzzese, presidente provinciale di Federmoda-Confcommercio, «hanno permesso di tracciare un quadro generale tendenzialmente positivo, con un buon movimento nei negozi, nonostante il caldo non abbia certo favorito lo shopping nei nostri centri storici».

L’analisi conferma poi la razionalità del processo di acquisto in saldo, che risponde a scelte programmate e ponderate, limitando le spese allo stretto necessario (27%), con una valutazione del prezzo particolarmente attenta (39%) da parte di una clientela esigente, abituata a verificare il prezzo scontato (22% dei casi).

Le temperature del periodo hanno favorito la vendita di capi tipicamente estivi – dalle t-shirt ai costumi e ai bermuda nell’abbigliamento, ai sandali nelle calzature – ed Il valore della spesa media pro-capite è leggermente aumentato per abbigliamento e calzature rispetto all’anno scorso: nel 2017 il valore della spesa media pro-capite nei punti vendita di beni per la persona è di 67 euro.

Se si considera che il nucleo medio familiare nel Modenese è composto da 2,3 componenti, la spesa per famiglia è di circa 154 euro.

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