Le micro e piccole imprese stanno scoprendo i nuovi mercati e le esportazioni crescono: a Modena, rileva l’ufficio studi Confartigianato Lapam, il valore assoluto è di due miliardi 719milioni 827mila euro, un dato in crescita che colloca la nostra provincia al 22esimo posto in assoluto in questa particolare classifica. Nel primo trimestre 2017 questo dato è cresciuto del 3,6%. In Italia, poi, il dato è ancora migliore perché la crescita è stata del 6,5%, la più alta in Europa. C’è poi da considerare che le piccole imprese guardano… lontano: l’export di MPI sale del 8,7% nei Paesi extra Unione Europea e del 5% all’interno dell’Unione Europea.

“Il dato di Modena è importante e lusinghiero perché – spiega Erio Luigi Munari, presidente Lapam Confartigianato – le ‘nostre’ micro e piccole imprese sono abituate a esportare già da tempo e dunque i volumi sono già molto significativi. Diverso è il caso di territori dove l’export cresce percentualmente in modo maggiore perché il dato di partenza era molto più basso. In più occorre sottolineare come la subfornitura faccia sì che migliaia di imprese di piccole dimensioni lavorino in filiera per aziende più grandi che esportano il prodotto finito. E’ necessario sostenere queste piccole imprese, il ceto medio produttivo, e la politica deve creare un clima di fiducia verso chi intraprende. La manifattura e i servizi – conclude Munari – devono essere aiutati a crescere, anche attraverso il sostegno alle start up innovative attraverso il rapporto con l’Università. La domanda è semplice: il sistema-Modena è capace di vincere la sfida come lo è stato negli anni del boom?”.

Venendo al totale italiano l’analisi Lapam Confartigianato delle esportazioni nel primo trimestre 2017 nei settori a maggior concentrazione di Micro e Piccole Imprese – nei quali l’occupazione nelle imprese con meno di 50 addetti supera il 60% del totale – mostra una crescita tendenziale pari al 6,5%. Grazie a questa performance nel primo trimestre 2017 si osserva che negli ultimi dodici mesi – compresi tra il II trimestre 2016 ed il I trimestre 2017 – l’export dei settori di MPI sale a 119 miliardi e 223 milioni di euro toccando una incidenza sul PIL del 7,1%, il massimo storico degli ultimi venti anni. Nel primo trimestre 2017, il peso delle esportazioni nei settori a maggior concentrazione di MPI sul PIL trimestrale in Italia è il più elevato fra i maggiori paesi europei essendo pari al 7,4% del PIL, superiore di 0,9 punti percentuali rispetto alla media (6,5%) dei 28 paesi dell’Unione Europea.

I settori maggiormente interessati a questo ‘boom’ dell’export delle imprese di piccole dimensioni sono legno e arredo, prodotti in metallo (metalmeccanica), alimentari, tessile abbigliamento.

Infine, la crescita dell’export delle micro e piccole imprese è trainato dalla Russia (+ 30,7%, anche a causa dell’alleggerimento delle sanzioni), seguono Cina con il 15,4%, Stati Uniti con il 13,3%, Corea del Sud con il 13,2%, Svezia con il 13,0%, Messico con il 12,4%, Polonia con il 12,2%, Hong Kong con l’11,6%, Svizzera con il 10,5%, Spagna con il 10,3% e Romania con il 9,3%.

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