L‘Osservatorio nazionale sul precariato dell’Inps ha stilato in questi giorni l’ultima statistica sul lavoro in Italia. 

Nei primi sette mesi dell’anno (periodo gennaio-luglio 2017) continuano  a diminuire le attivazioni con contratto a tempo indeterminato, in Emilia-Romagna s’è passati infatti: dalle 72.908 assunzioni a tempo pieno del 2015, alle 49.985 del 2017. E , soprattutto, spicca un incremento, un vero e proprio boom  della nuova occupazione attraverso assunzioni a termine (delle 180.610 del 2015 alle 270.271 del 2017) , di contratti in apprendistato (dalle 12.502 assunzioni  del 2015 alle  17.731 assunzioni del 2017) e di occupazione “stagionale” (67.935 assunzioni nel 2015 contro le 76.990 del 2017).

A fornire questa lettura dei dati è il segretario generale dell’Ugl dell’Emilia-Romagna, Tullia Bevilacqua, che commenta: “Questi numeri dimostrano soltanto una cosa: l’  aumento dell’occupazione sbandierata da certi politici di governo è soltanto un ‘ illusione , se proprio non vogliamo parlare di una distorsione della realtà. Leggendo bene le statistiche si evince chiaramente che alcune imprese rendono ancora più precario il personale, attraverso contratti a termine che vengono sospesi e riattivati più volte nell’arco del periodo di tempo considerato dall’Inps”.

Il dato dell’Emilia-Romagna sul  precariato  è in linea con quello nazionale: in tutta Italia nelle assunzioni dei mesi gennaio-luglio 2017 il maggior contributo è dato proprio dalle assunzioni a tempo determinato (+25,9%) e dall’apprendistato (+25,9%) mentre sono diminuite quelle a tempo indeterminato (-4,6%) un calo rispetto al 2016  imputabile anche alle assunzioni a part time.

Il sindacato Ugl Emilia-Romagna, da anni in lotta contro il precariato, evidenzia che: “pur in presenza di una ripresa , fisiologica dopo la grande crisi del 2008, emerge una tendenza al lavoro sempre più fragile e  povero nelle retribuzioni che espone gli occupati ed i precari ad una riduzione progressiva delle tutele e una contrazione dei diritti, dimostrata anche da un altro fattore: la diminuzione accertata delle retribuzioni mensili nei nuovi rapporti di lavoro”.

“Riteniamo che sia urgente modificare  le politiche del lavoro indirizzandole verso una sostituzione del lavoro precario con una  prospettiva economica  e di sviluppo che offra reali garanzie e certezze per chi  intraprende la strada dell’occupazione”: aggiunge e conclude il segretario generale dell’Ugl dell’Emilia-Romagna, Tullia, Bevilacqua.

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