Anche Scania entra nel libro nero della Commissione Europea, assieme Man, Daf, Daimler, Iveco e Volvo/Renault, aziende ree di avere costituito un cartello che avrebbe penalizzato i clienti, evidenza accertata e sanzionata con una multa di quasi tre miliardi di euro. 

E’ di 880 milioni di euro la sanzione comminata ieri alla casa produttrice svedese, e quindi anche nei confronti di essa potranno cercare di rivalersi gli autotrasportatori, aderendo alla class action lanciata da CNA, unica Associazione ad avere agito in questa direzione.

Un’iniziativa peraltro accolta con favore dagli addetti ai lavori, visto che soltanto nel nostro territorio hanno aderito qualcosa come oltre 700 automezzi, per un indennizzo complessivo superiore ai 55 milioni di euro.

Detto in altri termini, si tratta di una “fila” di camion lunga oltre 11 chilometri, e la lunghezza potrebbe aumentare, visto che ora sono coinvolti anche i mezzi Scania e che l’adesione alla Class Action si protrarrà sino al 15 ottobre.

L’azione, alla quale gli associati CNA possono partecipare senza anticipare spese legali, punta ad instaurare un giudizio per tutelare collettivamente gli interessi degli autotrasportatori e fare ottenere a ciascuno di essi, il rimborso per il danno effettivamente subito”.

In via del tutto indicativa si può stimare un sovrapprezzo medio, generato dai cartelli, che si aggira intorno al 20% del costo del camion acquistato nel periodo di vigenza dell’accordo illecito. E’ questa la somma che potrebbe essere recuperata con questa sorta di Class Action.

Chi è interessato ad aderire all’azione collettiva, può ancora rivolgersi al responsabile di CNA Fita di Modena, Franco Spaggiari, tel. 348 2740131 email fspaggiari@mo.cna.it

 

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