Proseguono l’allerta e le misure emergenziali per la qualità dell’aria in Emilia-Romagna. Da martedì 24 a giovedì 26 ottobre compresi, allerta di 2° livello a Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Ferrara e di 1° livello a Bologna (dove lo sforamento dei valori limite non è arrivato a 10 giorni consecutivi).

Domenica 22 ottobre, la regione è stata interessata da una perturbazione che ha prodotto una riduzione delle concentrazioni di PM10 in gran parte del territorio. In Romagna, le precipitazione associate una buona ventilazione hanno determinato il rientro delle concentrazioni al di sotto della soglia (tutti i valori rientrati sotto ai 50 microgrammi/m3 nelle province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini), mentre nel resto della regione le concentrazioni di PM10  sono rimaste su valori alti, superando i 100  microgrammi/m3  nelle province di Piacenza e Parma.
Per la  giornata di oggi  (lunedì 23 ottobre) si prevedono valori sopra la soglia giornaliera nelle province emiliane e  da domani un probabile progressivo  aumento su tutto il territorio regionale.

Le misure emergenziali di secondo livello, da martedì 24 a giovedì 26 ottobre compresi, si applicano pertanto ai seguenti comuni: Piacenza, Parma; Reggio Emilia; Modena, Carpi (Mo), Castelfranco Emilia (Mo), Formigine (Mo), Sassuolo (Mo); Ferrara e Cento (Fe).
In questi comuni sono previsti:
– il blocco della circolazione per i veicoli diesel fino all’euro 4 compreso (in aggiunta al blocco dei veicoli più inquinanti già in essere dal 1 ottobre);
– l’abbassamento del riscaldamento fino a un massimo di 19°C (+2 di tolleranza) nelle case, negli uffici, nei luoghi per la attività ricreative o di culto, nelle attività commerciali, nelle attività sportive e, fino a 17°C (+2 di tolleranza), nelle sedi di attività industriali e artigianali. Sono esclusi dal provvedimento ospedali, cliniche, case di cura ed edifici scolastici;
– il divieto di tutte le combustioni all’aperto per qualsiasi tipologia (falò, barbecue, fuochi d’artificio, ecc…) compresi i piccoli cumuli di residui vegetali bruciati in loco;
– il divieto di utilizzo generatori di calore a biomassa (legno, pellet, cippato, altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle;
– il divieto, infine, di spandimenti di liquami zootecnici ad eccezione di quelli effettuati con interramento immediato e iniezione diretta al suolo.

Le misure di primo livello si applicano invece a Bologna, Argelato (Bo), Calderara di Reno (Bo), Casalecchio di Reno (Bo), Castel Maggiore (Bo), Castenaso (Bo), Granarolo (Bo), Imola (Bo), Ozzano dell’Emilia (Bo), San Lazzaro di Savena (Bo) e Zola Predosa (Bo).
In questo caso, valgono le stesse misure del secondo livello, tranne quella relativa al divieto di utilizzo di generatori di calore a biomassa (in presenza di impianto di riscaldamento alternativo), che è limitata a quelli con prestazioni energetiche ed emissive inferiore a 3 stelle.

Per i dettagli sulle aree interessate all’interno dei diversi comuni, dei provvedimenti e delle deroghe, è bene verificare l’ordinanza del Comune d’interesse.

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