“Mercoledì 15 novembre – spiega una nota dei sindacati –  si è svolto l’incontro sul piano industriale richiesto da Cgil, Cisl e Uil alla proprietà di Aimag.
Nell’incontro sono state affrontate diverse tematiche di carattere strategico, a partire dagli investimenti che l’azienda farà nell’immediato futuro. Il piano industriale presentato prevede due scenari, uno con investimenti pianificati pari a 145,80 mln di euro, e uno con investimenti  potenziali pari ad ulteriori 176,00 mln”.

“Gli indicatori economici e finanziari – proseguono Cgil Cisl Uil Modena –  potranno subire sensibili scostamenti a seguito della gara gas, ma in tutti i casi il margine operativo lordo è previsto da Aimag in lieve crescita.
L’azienda ha ribadito con forza la propria vocazione territoriale, senza negare la possibilità di crescere ulteriormente, anche al di fuori dell’area nella quale è presente oggi.
In tema di ambiente sono stati segnalati l’aumento della raccolta differenziata, l’avvio dei lavori del quarto lotto della discarica di Fossoli e, come potenzialità, il secondo digestore anaerobico a Fossoli.
Per quanto riguarda il servizio idrico sono stati presentati alle Organizzazioni Sindacali importanti investimenti nella sostituzione delle adduttrici più obsolete, la sostituzione delle reti, dei contatori e delle tubature idriche di Carpi.
Per quanto riguarda la gara gas, Aimag sta lavorando per affrontare tutti gli scenari possibili.
Sul versante del personale, l’azienda nel 2015 occupava 508 persone e oggi ne occupa 521, prevedendo nel futuro un ulteriore incremento dell’occupazione”.

“Cgil, Cisl e Uil hanno rimarcato la propria preoccupazione per la grande delicatezza di una fase, quella delle gare gas e rifiuti, dove i Sindaci e la proprietà saranno chiamati a compiere scelte strategiche, che avranno sicuramente un forte impatto su un’azienda che è parte del modello di sviluppo partecipativo del territorio.
I Sindacati inoltre hanno sottolineato i punti inderogabili, sottoscritti assieme ad Aimag nel verbale del 14 dicembre 2016, vale a dire:
– che l’azienda mantenga il profilo di multi utility e continui ad operare in tutti i settori in cui è ora presente (gestione rifiuti, produzione/vendita energia, distribuzione gas, distribuzione acqua);
– che resti a maggioranza pubblica, salvaguardando la direzione e l’autonomia operativa;
– che si confermino la clausola sociale, la qualità normativa e retributiva del lavoro;
– che vi sia uno stretto rapporto con il territorio, un’alta qualità dei servizi, tariffe eque e sostenibili”.

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