Provvedimenti specifici intrapresi dalla Prefettura per accelerare i tempi di attesa e il rilascio dei documenti indispensabili a svolgere attività lavorative e, dall’altra parte, l’istituzione di un tavolo con Prefettura, Comune ed enti gestori dell’accoglienza dei richiedenti asilo, finalizzato ad azioni condivise per lo svolgimento di attività di utilità sociale su base volontaria, fondamentali per l’integrazione dei migranti ma anche propedeutiche al reperimento di un lavoro.

L’assessora al Welfare Giuliana Urbelli ha spiegato i diversi ambiti su cui ci si muove rispetto a migranti e richiedenti asilo, rispondendo nel Consiglio comunale di giovedì 23 novembre all’interrogazione di Antonio Carpentieri, Pd, su “protesta dei cittadini migranti e risposta delle istituzioni modenesi”. In particolare il consigliere ha chiesto “informazioni riguardo alle motivazioni dei migranti partecipanti alla manifestazione del 15 maggio e sulle azioni che “intenda prendere l’Amministrazione comunale, anche in stretta collaborazione con gli altri livelli istituzionali coinvolti, per fornire una risposta alle legittime richieste dei migranti; se e in che modo sia possibile facilitare e rafforzare la partecipazione dei migranti a regolari percorsi di formazione professionale e successivo inserimento nel mondo del lavoro, o in generale ad attività di utilità sociale su base volontaria”.
In quell’occasione, ha spiegato Urbelli, una rappresentanza dei manifestanti venne ricevuta dal Prefetto “al quale sono stati rappresentati i motivi dell’iniziativa, riconducibili a problematiche legate ai tempi di attesa sia per le audizioni presso la Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale, sia per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno, nonché per il rilascio del certificato di residenza e della carta di identità”.
La Questura ha quindi dedicato una giornata aggiuntiva alla gestione delle procedure di formalizzazione della domanda di protezione e una giornata aggiuntiva ai rinnovi dei permessi di soggiorno. Il Comune, tramite il Centro stranieri, ha dato la disponibilità a gestire l’agenda, a livello provinciale, degli appuntamenti per i rinnovi e i ritiri dei permessi di soggiorno pronti. Gli Enti gestori dei Cas hanno istituito le convivenze anagrafiche e stanno procedendo a iscrivere tutti i richiedenti asilo che potranno quindi avere residenza e carta di identità.
Per quanto riguarda le attività di volontariato, in seguito al protocollo d’intesa stipulato dal Comune con Prefettura, Diocesi, Terzo settore e ora programmate dal tavolo tecnico appositamente istituito, nel corso del 2017 sono oltre 500 i richiedenti asilo e i rifugiati coinvolti in progetti e in attività di utilità sociale per la città di Modena. Tra le attività in corso, la cura del verde e la pulizia delle aree pubbliche in particolare nella zona dell’ex Macello – Cittadella dove gli ospiti dei Cas sono impegnati, insieme ad operatori di Hera e volontari, per il ripristino del decoro urbano. Le attività di volontariato vengono organizzate nell’ambito di gruppo di progetto, cui partecipa anche la Prefettura, che definisce aspetti amministrativi, adeguata formazione tecnica ai volontari, copertura assicurativa oltre che il coinvolgimento dei soggetti del Terzo settore interessati, al fine di creare opportunità di socializzazione e di relazione anche nell’ottica di creare una possibile prospettiva lavorativa.
Importante anche ricordare un altro importante impegno dell’Amministrazione comunale nel realizzare percorsi di istruzione e di formazione professionale, facilitando l’accesso ai percorsi curriculari e organizzando percorsi laboratoriali finalizzati alla socializzazione e all’acquisizione di capacità professionali utili all’inserimento nel mondo lavorativo.
Dopo che il gruppo Art.1-Mdp-Per me Modena ha chiesto la trasformazione in interpellanza, Domenico Campana ha sottolineato “l’impegno comune di chi è sensibile al tema dei migranti”, evidenziando “che la presenza di stranieri è numerosa e inedita nella storia modenese e italiana” e che “lo sforzo da fare è notevolissimo perché le modalità di accoglienza sono complesse e richiedono un salto di mentalità, cultura e attenzione”.
Per il Pd, Tommaso Fasano, cofirmatario dell’interrogazione, ha specificato che “era importante capire i motivi dei ritardi nella concessione dei permessi di soggiorno e dei pocket money. Come tutti gli altri cittadini – ha proseguito – queste persone hanno diritto di avere risposte certe, in tempi certi, su quale sia la loro condizione, dalla quale discendono diritti, doveri, permessi di lavoro e il tentativo di integrarsi”.
In replica, Antonio Carpentieri ha rimarcato che “i tempi lunghissimi che servono allo Stato per decidere sullo status di queste persone non solo ledono i loro diritti ma sono un problema anche per la comunità che le ospita che non riesce a integrarle e a renderle partecipi della vita sociale”.

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