“Nella giornata nazionale degli Stati generali per il trasporto pubblico, abbiamo sottoscritto il Patto per il Trasporto Pubblico Locale dell’ Emilia Romagna per il triennio 2018-2020 che prevede impegni e investimenti a carico di ogni firmatario, per arrivare a ridisegnare sia il settore ferroviario sia il trasporto dei bus urbani. Una realtà che interessa oltre 1 milione di passeggeri al giorno (850 mila su gomma e 150 mila su ferro) e 7.230 lavoratori in aziende che, insieme, hanno un fatturato annuo di 650 milioni euro. Un piano che permetterà un’ulteriore qualificazione del trasporto pubblico in Emilia-Romagna con l’ obiettivo di aumentare del 10% i passeggeri del trasporto pubblico su gomma (oggi quasi 41 milioni all’anno) e del 20% il numero di chi viaggia in treno (oltre 283 milioni all’anno), offrendo un servizio di qualità ed integrato”.

“Accanto al rinnovo pressoché totale del materiale rotabile ferroviario entro il 2019 e di un ulteriore 20% dei mezzi sulle strade da qui al 2020 (75 nuovi treni e 600 autobus), il patto punta a realizzare l’integrazione tariffaria ferro-gomma (circa 36 mila pendolari del servizio ferroviario potranno viaggiare gratis in bus in 13 città), e poi la bigliettazione elettronica. Ambizioso il progetto di riforma della governance sia su ferro sia su gomma che punta a rafforzare il servizio e a ridurne i costi, dal 2019 subentrerà un’unica società del trasporto ferroviario regionale mentre nella gomma gli ambiti di bacino si ridurranno a quattro ( Romagna, Bologna-Ferrara, Modena-Reggio Emilia e Piacenza-Parma) con l’ obiettivo di giungere ad una Holding del TPL dove confluiscano le società START Romagna, Tper, SETA e Tep creando quel campione nazionale che possa competere alle gare obbligatorie per l’ affidamento dei servizi in Emilia Romagna e in Italia. Queste riforme tutelando sempre l’ occupazione con una clausola sociale (a monte) che definisce tra l’ altro quale contratto quello nazionale di riferimento e pone vincoli rispetto alla residenza del personale. Sarà inoltre avviato un piano di investimenti di oltre 1 miliardo per riqualificare le ferrovie regionali e sostenere il progetto di trasferimento a RFI entro il 01 /01/2019”.

“Come Confsal e FAST abbiamo condiviso da subito il progetto, che nelle fasi iniziali prevedeva un ulteriore razionalizzazione della governance del TPL , ma che comunque dopo un anno di mediazioni consegna un progetto con forti investimenti nel TPL su gomma con una riorganizzazione e finanziamenti certi che oltre stabilizzare il settore possano rilanciarlo facendo leva anche sulla razionalizzazione della governance e del managment consolidando una società di caratura europea. Nel ferro il percorso era già tracciato e nei prossimi 12/18 mesi la sfida sarà far sviluppare il nuovo soggetto societario che dovrà gestire il trasporto ferroviario regionale e sin da gennaio 2018 saremo impegnati sul fronte dell’ attuare al meglio la clausola sociale ovvero dell’ integrazione contrattuale Trenitalia DPR e Tper. E’ un patto che per la prima volta ci sentiamo di dichiarare porta investimenti su tutti i fronti e in cui gli unici tagli sono nelle poltrone, per cui riteniamo che nonostante il contesto nazionale il piano vada nel senso che tutti gli interlocutori auspicherebbero, ovviamente vigileremo lungo il cammino confidando non si sottraggano gli interlocutori al confronto costruttivo. Le premesse e gli investimenti ci sono e il 2019 e 2020 sono appuntamenti prossimi quali cartina di tornasole”.

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