Imu, Tasi e costi della raccolta dei rifiuti indagati da una articolate ricerca del centro studi nazionale Confartigianato Lapam. Dall’analisi di Confartigianato Lapam emergono dati sicuramente interessanti: negli ultimi cinque anni disponibili (2011-2016) le entrate fiscali e contributive sono aumentate del +5,4% trainate dai 11.037 milioni di euro di maggiore prelievo di Imu e Tasi sugli immobili, che nel periodo in esame più che raddoppia (+119,2%).

A livello locale Imu e Tasi sugli immobili delle imprese ‘pesano’ parecchio: nel 2016 le imprese modenesi hanno sborsato quasi 150 milioni di euro per queste tasse (per la precisione 147,6 milioni) una cifra che pone la nostra provincia all’undicesimo posto (a pari merito con Padova) in Italia in valore assoluto. Meno di Milano, Roma, Napoli, Torino, Venezia, Bari, Bologna, Firenze, Brescia e Bergamo, ma più di realtà come Genova, Catania, Verona e Vicenza.

Veniamo ai rifiuti, che in questo periodo (complice l’emergenza di Roma e il paventato, ma non certo, arrivo di rifiuti della Capitale da smaltire in regione) è particolarmente caldo.

L’analisi di Confartigianato Lapam evidenzia che nell’arco degli ultimi cinque anni (ottobre 2012-ottobre 2017) in Italia a fronte di una inflazione del 2,2% l’indice del costo della raccolta dei rifiuti cresce del 13,6%, un tasso più che doppio rispetto al 6,4% dell’Eurozona. Nei cinque anni in esame l’aumento del costo del servizio in Italia è il maggiore tra i principali paesi europei. Nell’ultimo anno in Italia il prezzo della raccolta rifiuti si stabilizza (+0,1%), 1 punto percentuale in meno dell’inflazione (1,1%). Il trend di crescita del prelievo per la gestione rifiuti si concretizza in un contesto che vede una riduzione della produzione di rifiuti: nell’arco del quinquennio 2011-2016 la produzione di rifiuti urbani diminuisce del 5,2%.

Nel 2016 i proventi per il servizio di igiene urbana sono stimati in 10.055 milioni di euro, in leggera diminuzione (0,2%) rispetto all’anno precedente, ma in crescita del 43,2% rispetto al 2007, anno pre crisi. In media pesano per lo 0,61% sul Pil pro capite, ma in Emilia Romagna questo numero si attesta sullo 0,5%. La media regionale del costo pro capite è di 168,87 euro, in linea con quella nazionale che è di 165,95 euro pro capite.

Per finire un dato, tra i tanti della ricerca Confartigianato Lapam: il costo pro capite di spazzamento e lavaggio delle strade – in rapporto alla popolazione equivalente che considera le presenze turistiche è, in Emilia-Romagna in media di 20,90 euro per abitante a fronte di un 26,6% di famiglie che considerano molto o abbastanza sporche le strade della zona in cui abitano. Il dato è inferiore alla media nazionale (attestata sul 33%), ma è comunque indicativo di un disagio.

 

Ora in onda:
________________