Per la prima volta dal 2012 i parti al Policlinico di Modena sono aumentati, invertendo un trend di riduzione che in questi anni aveva caratterizzato tutta la Regione Emilia Romagna. Sono stati, infatti, 2890 i parti in via del Pozzo al 31 dicembre 2017, 31 in più (+1,1%) del 2016, 1 in più del 2015. Di questi, 644 sono stati indotti (22,2%), 317 sono stati effettuati in analgesia (10.9%). I cesarei sono stati 750 (25,9%) in linea con il calo cominciato nel 2014.

1262 di questi parti (43,5%) hanno interessato bambini in cui almeno un genitore è nato all’estero. La comunità più rappresentata è quella marocchina con 274, seguita da quella albanese con 127 e quella ghanese con 104. Le mamme straniere sono più giovani (media 30,7 anni) di quelle italiane (32,8 anni).

2.503 mamme risiedono o abitano nella Provincia di Modena, le restanti 387 sono venute al Policlinico pur risiedendo fuori Provincia. Tra i Comuni di residenza, Modena fa ovviamente la parte del leone con 1.700 parti, seguita da Castelfranco Emilia (190), Vignola (141) e Formigine (105). L’appennino ha “contribuito” con 35 parti, – di cui 11 dopo la chiusura del Punto Nascita di Pavullo, nell’ottobre 2017 – 25 dei quali di mamme residenti a Pavullo.

“Si tratta di un risultato importante – ha commentato il prof. Fabio Facchinetti, Direttore dell’Ostetricia e Ginecologia del Policlinico – che attesta la fiducia nella nostra struttura e ci conferma come terzo punto nascita della Regione, dopo i 2 di Bologna. La popolazione migrante fornisce sempre un forte contributo, mentre l’età delle mamme continua a crescere. Il tasso di cesarei è soddisfacente, vista la complessità della casistica, ma ancora troppe donne ritengono questo intervento il modo più sicuro per nascere, e non invece, un salvavita da utilizzarsi in particolari condizioni. D’altro canto, in accordo ai recenti pronunciamenti del Ministero della Sanità, la nostra offerta di parto naturale, gestito dalle sole ostetriche ed esente da interventi medici, viene confermata come un’opzione con crescente indice di gradimento, da parte delle donne.”

Il Policlinico di Modena è sede della Terapia Intensiva Neonatale e quindi costituisce il punto di riferimento per il parto prematuro e “patologico” a livello provinciale.

“I risultati conseguiti e le soddisfazioni da parte delle donne che accedono al punto nascita del Policlinico sono stati realizzati grazie all’acquisizione da parte delle ostetriche  di specifiche competenze nella promozione della salute di mamme e bambini – ha commentato Cristina Galli, coordinatrice ostetrica – Le ostetriche del Policlinico, con l’elevato livello formativo raggiunto, il costante aggiornamento  e l’esperienza sul campo, hanno maturato competenze peculiari che si concretizzano nella gestione autonoma di alcuni percorsi (presa in carico della gravidanza fisiologica, assistenza nel travaglio- parto a basso rischio, dimissione della puerpera fisiologica e sostegno all’allattamento). Inoltre grazie al costante lavoro d’equipe in integrazione con tutti i professionisti coinvolti nel percorso nascita, riusciamo a rispondere anche ai bisogni di mamme e bambini che possono presentare qualche problematica”.

 

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