La strada per il completamento della ricostruzione passa per il pieno ripristino dei centri storici e la ricollocazione e la riqualificazione, all’interno di questi, delle attività commerciali e di servizio che storicamente ne sono parte integrante. “Si tratta di un passaggio determinante per il ritorno alla cosiddetta normalità – sottolinea Paolo Benatti, responsabile della Cna Area Nord – e per il recupero dell’identità culturale delle nostre comunità, messe a dura prova dal sisma”.

Va in questa direzione la proposta di CNA che, all’indomani della proroga al 31 dicembre 2020 dello stato di emergenza, chiede ora alla Regione lo stanziamento di fondi espressamente dedicati alla ricostruzione dei centri storici, eventualmente riservando una particolare attenzione, tra i quindici comuni del modenese del cosiddetto cratere ristretto, a quattro amministrazioni che stanno evidenziando particolari criticità: Novi, Concordia, Mirandola, San Felice.

“Riteniamo – precisa Benatti – che, dopo l’emanazione di norme generali, ora occorra formulare ordinanze regionali che identifichino le finalità e i tempi di ricostruzione del tessuto commerciale e dei servizi, lasciando alle singole amministrazioni comunali la possibilità di utilizzare le risorse che la Regione destina alla programmazione del territorio. In questo modo sarà possibile cogliere le specificità proprie di ciascun territorio, in particolare proprio per quanto riguarda la programmazione e la pianificazione nei Centri Storici. Abbiamo bisogno di finanziamenti che permettano alle attività ancora delocalizzate di rientrare in centro e di essere parte integrante dei piano di sviluppo delle città”.

“Abbiamo anche bisogno che le attività già insediate vengano incentivate ad adeguarsi al piano di ricostruzione del tessuto commerciale e dei servizi che l’amministrazione vorrà programmare – gli fa eco Paolo Vincenzi presidente CNA Area Nord – Peraltro, anche le associazioni possono dare un contributo in questo senso tramite i loro CAT (Centri di Assistenza Tecnici), dando esecuzione concreta alla parte progettuale delineata dalle Amministrazioni Comunali”.

“Per raggiungere questo obiettivo – continua Paolo Vincenzi – proponiamo la definizione di un contributo pari all’80% per investimenti finalizzati al ripristino e alla qualificazione delle attività commerciali e dei servizi, nel rispetto delle linee di indirizzo definite dai singoli comuni. In altre parole, misure che consentano alle imprese, sia nuove che preesistenti, non solo di ritornare nei centri storici, ma di rendere questi maggiormente attrattivi. Sono queste le proposte che formuliamo alla Regione e ai comuni, i soggetti primari chiamati alla realizzazione dell’intero progetto”.

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