E’ stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale sabato 24 febbraio il decreto del Presidente della Repubblica che sancisce l’ok definitivo alla realizzazione del prolungamento della corsia sud della tangenziale di Modena, nel tratto compreso fra lo svincolo sulla statale 12 presso il Cantone di Mugnano e il casello autostradale di Modena Sud.

Si tratta della cosiddetta Complanarina che dovrà essere costruita da Autostrade per l’Italia che “ora deve realizzare subito il progetto esecutivo per far sì che a inizio 2019 parta effettivamente il cantiere”, afferma il sindaco Gian Carlo Muzzarelli dopo aver espresso soddisfazione per la conclusione di un percorso complesso durato diversi anni.

Il decreto del Presidente della Repubblica che autorizza, a norma dell’articolo 81 del d.P.R. 24 luglio 1977, n. 616, la realizzazione dell’infrastruttura, dopo che in novembre si era pronunciato il Consiglio dei ministri, si è reso necessario per superare il parere negativo della Soprintendenza espresso nel marzo 2016 in Conferenza dei servizi, ma del progetto si era iniziato a parlare oltre dieci anni prima.

Nel decreto si sottolinea come il prolungamento della corsia sud della tangenziale di Modena risulti idoneo “a garantire il perseguimento di una serie di obiettivi di mobilità che ne sottolineano il peso strategico, sia per il livello locale sia per il più complesso e articolato quadro trasportistico dell’alta pianura modenese e costituisce il naturale e logico complemento del sistema tangenziale cittadino”.

Il progetto autorizzato è quello modificato dalla Società autostrade per l’Italia in modo da ridurre l’impatto su Villa San Donnino (o Villa Lonardi) e sul quale avevano espresso parere positivo tutti gli altri soggetti presenti in Conferenza dei servizi. Il progetto, infatti, prevede l’affiancamento del nuovo tratto di tangenziale all’autostrada A1, a esclusione della parte prima dell’innesto sullo svincolo per il casello autostradale di Modena sud, dove è stata proposta un’ampia curva verso sud proprio per evitare di impattare la villa, tutelata con decreto della Soprintendenza regionale per i Beni e le Attività culturali dell’Emilia Romagna. In questo modo il tracciato non tocca nessuna delle aree di pertinenza dell’edificio e nemmeno il giardino, ma interviene solo su una piccolissima porzione della proprietà vincolata – come si si osserva nel decreto – corrispondente a 889 metri quadri su di un’area complessiva di circa 47 mila metri quadri.

Proprio nel decreto si sottolineano i vantaggi “per la per la sicurezza stradale, la salute pubblica e l’ambiente, e per la riqualificazione dell’intera maglia infrastrutturale connessa” facendo riferimento all’alleggerimento e alla razionalizzazione della viabilità (“con significativi miglioramenti del tasso di inquinamento ambientale e, di conseguenza, della salute pubblica”) e alla fluidificazione del traffico con diminuzione degli incidenti e un miglioramento dei livelli di impatto acustico nelle zone dove si trovano edifici residenziali.

 

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