Agricoltura e alimentazione dai tempi di Mutina all’Alto Medioevo. Con una conferenza su questo tema in programma venerdì 9 marzo a Palazzo dei Musei alle 18 continuano gli appuntamenti di “Mutinalive”, la rassegna collegata a “Mutina splendidissima”, la mostra al foro Boario che racconta i 2200 anni di Modena con tanti linguaggi diversi e accendendo i riflettori ogni volta su nuovi argomenti.

Nella sala ex Oratorio al piano terra di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino, Mauro Rottoli e Giovanna Bosi, delle Università di Trento e di Modena e Reggio Emilia, trattano il tema “Fruges o dei frutti della terra: agricoltura e alimentazione vegetale in Italia settentrionale dal periodo Romano all’alto Medioevo”. L’iniziativa è a partecipazione libera e gratuita fino a esaurimento posti, e per tutti i partecipanti l’ingresso alla mostra allestita al Foro Boario è omaggio.

L’incontro intende approfondire una serie di ricerche condotte dal Laboratorio di Palinologia dell’Università di Modena e Reggio Emilia su depositi archeologici di età romana e medievale, illustrate nella mostra “Mutina Splendidissima” e nel suo catalogo scientifico. Grazie alla collaborazione con Soprintendenza e Musei civici, il team di archeobotanici modenesi ha potuto lavorare sui cantieri di scavo a stretto contatto con gli archeologi, raccogliendo campioni di terreno. Su questi sono state fatte ricerche su pollini e resti vegetali che hanno portato a significativi risultati. Grazie a queste analisi sono più chiari gli aspetti legati alla situazione climatica e ambientale della città e del suo suburbio durante l’età romana e sono state tracciate le caratteristiche dei cambiamenti verificatisi tra tarda antichità e altromedioevo.

È stato possibile anche definire quali prodotti, coltivati localmente o importati, arrivassero sulla tavola dei Mutinenses. Tra i frutti esotici spiccano i datteri, presenti in particolar modo tra le offerte alimentari deposte in onore dei defunti, mentre tra le specie coltivate a Mutina vi è la più antica attestazione finora documentata della coltivazione del pesco in Italia, datata all’inizio del I secolo d.C. La presenza così precoce e abbondante a Mutina di un fruttifero appena arrivato in Italia rivela che la città era al centro di una rete commerciale intensa e molto attenta alle novità e alle primizie e rivela anche le disponibilità economiche di cui dovevano godere i suoi abitanti.

Le iniziative di “Mutinalive” proseguono anche nel fine settimana: sabato 10 marzo con “Gli studenti raccontano Mutina”, la giornata sarà dedicata agli studenti delle superiori modenesi che hanno partecipato al progetto “Mutina splendidissima” con contributi tra ricerche, scrittura creativa, teatro, video, reportage e design.

Domenica 11 marzo alle 16.30 nell’incontro “Le antichità intorno al Duomo nel Rinascimento. La ricostruzione virtuale” Francesca Piccinini, direttrice dei Musei civici e Elena Grazia Fè, storica dell’arte, illustrano gli studi che hanno condotto alla ricostruzione virtuale di Piazza Grande nel 1500, quando la spazio attorno al Duomo ospitava monumenti romani. Nello stesso pomeriggio in due turni alle 16 e alle 17.30, alla mostra “Mutina Splendidissima” laboratorio per bambini “Pezzo dopo pezzo, ricostruiamo Vetilia” (durata 1 ora, i bimbi pagano 3 euro; i genitori 5 euro, fino ad esaurimento posti).

“Mutina splendidissima” è a cura di Musei civici di Modena e Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio di Bologna con sostegno di Fondazione Cassa di risparmio di Modena e Regione Emilia – Romagna e patrocinio di Università di Modena e Reggio Emilia.

La mostra è visitabile fino all’8 aprile da martedì a giovedì 9-14; venerdì 9-22; sabato, domenica e festivi 10-19; lunedì chiuso. Biglietti: intero € 10; ridotto € 7 e 5. Gratuito la prima domenica di ogni mese.

Informazioni sul sito web (www.mutinasplendidissima.it).

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