Mercoledì scorso, personale della Polizia di Stato in forza alla Divisione Anticrimine della Questura di Reggio Emilia, a seguito di una intensa e scrupolosa attività d’indagine ha dato esecuzione ad un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia nei confronti di una persona, con numerosi precedenti penali e di Polizia, in merito al reato di evasione.

In particolare l’uomo, G.W., queste le sue iniziali, a seguito di un processo al quale era sottoposto stava usufruendo degli arresti domiciliari con l’utilizzo di un dispositivo di controllo, il cosiddetto “braccialetto elettronico”. Lo stesso, nel corso di un mese, ha fatto attivare il sistema di allarme alle ore più disparate del giorno e della notte, senza che questo fosse imputabile ad un mal funzionamento del dispositivo stesso come accertato dalle opportune analisi tecniche. Il dispositivo inoltre, nel corso delle verifiche effettuate in attuazione di un’attività sinergica da personale dell’Ufficio Volanti e della Divisione Anticrimine della locale Questura, risultava perfettamente integro e funzionante, acclarando quindi senza ombra di dubbio che l’attivazione del medesimo avveniva senza che questa potesse essere attribuita ad un errore fortuito.

Giova precisare che nel corso delle operazioni di attivazione del dispositivo di controllo veniva stabilito un ampio margine di tolleranza, a causa delle condizioni abitative del G.W. e che questi veniva reso edotto con dettagliate istruzioni, all’atto dell’istallazione. Nonostante le istruzioni e le raccomandazioni del personale della Questura lo stesso, come appurato dall’attività investigativa, violava le prescrizioni indicate dall’Autorità Giudiziaria non potendo escludere tra l’altro un’attività di partecipazione e condivisione a contesti o progetti criminali.

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