Stamane a Carpi è stata sottoscritta dall’assessore alle Pari Opportunità Stefania Gasparini e dalle rappresentanti delle testate giornalistiche locali, una dichiarazione d’intenti per il rispetto e la parità di genere nell’informazione. A seguire il testo della dichiarazione:

 

Dichiarazione di intenti

Per il rispetto e la parità di genere nell’informazione

Contro ogni forma di violenza e discriminazione attraverso parole e immagini

PREMESSO CHE

La presente Dichiarazione di intenti intende promuovere un’immagine equilibrata e plurale di donne e uomini contrastando gli stereotipi di genere nei media, e favorire la conoscenza e la diffusione dei principi di uguaglianza, di pari opportunità e di valorizzazione delle differenze di genere.

Gli stereotipi di genere infatti tendono a condizionare le scelte individuali di uomini e donne e la dimensione etica dell’agire sociale, creando aspettative differenti rispetto ai comportamenti femminili e maschili nella divisione dei ruoli di famiglia, nei percorso formativi ed educativi, nelle scelte occupazionali, nelle carriere professionali, con ripercussioni anche segreganti nel mondo del lavoro.

I sottoscrittori della presente Dichiarazione di intenti ritengono di poter svolgere un ruolo fondamentale nella promozione di quei cambiamenti culturali necessari a contrastare discriminazioni e pregiudizi legati agli stereotipi di genere, favorendo in tal modo anche il contrasto alla violenza di genere che da essi trae alimento.

Pertanto si conviene di individuare nella comunicazione responsabile e nella sensibilizzazione degli operatori e delle operatrici i principali strumenti che possano contribuire all’abbattimento degli stereotipi di genere e a sviluppare il rispetto delle identità di donne e uomini in modo coerente con l’evoluzione dei ruoli di genere nella società.

TUTTO CIO’ PREMESSO

Tenuto conto che, nel corso di incontri con operatrici delle testate giornalistiche locali, al fine di migliorare la qualità dell’informazione e della comunicazione, è emersa la volontà di sottoscrivere una Dichiarazione di intenti per un impegno comune a collaborare al superamento degli stereotipi ed alla valorizzazione delle differenze di genere, così come alla salvaguardia della dignità dei soggetti femminili e maschili rappresentati;

Considerato che nel 2014 è stato sottoscritto il Protocollo “ Donne e media” Per promuovere una rappresentazione rispettosa del genere femminile nell’ambito dell’informazione e della comunicazione, tra Regione Emilia Romagna e, tra gli altri, Federazione nazionale della stampa italiana (FNSI)

I sottoscrittori condividono la seguente Dichiarazione di intenti:

E’ necessario valorizzare il contributo di una comunicazione consapevole alla creazione di una società libera da stereotipi legati al genere e per tal fine si intende promuovere modelli di comunicazione che:

a) siano rispettosi della figura femminile e della dignità umana, culturale e professionale della donna;

b) valorizzino la rappresentazione reale e non stereotipata della molteplicità di ruoli assunti dalle donne nella società, offrendo un ritratto delle donne coerente con la complessità e la ricchezza della loro identità, trasmettendo messaggi coinvolgenti, intellegibili e rappresentativi sia delle donne, sia degli uomini;

c) promuovano il principio di uguale rappresentanza di genere garantendo le pari opportunità di accesso negli spazi informativi o di intrattenimento.

Per quanto attiene la narrazione di episodi di violenza sulle donne e i minori:

a) si occupino di illuminare tutti i casi di violenza, anche i più trascurati come quelli nei confronti di prostitute e transessuali;

b) nel più generale obbligo di un uso corretto e consapevole del linguaggio evitare di:

– utilizzare espressioni che anche involontariamente risultino irrispettose, denigratorie, lesive o svalutative dell’identità e della dignità femminili

– utilizzare espressioni nella costruzione delle frasi che”suonino” nel complesso giustificative dei comportamenti criminali

– usare immagini e segni stereotipati o che riducano la donna a mero richiamo sessuale o “oggetto del desiderio”

– suggerire attenuanti e giustificazioni all’omicida, anche involontariamente, limitare la spiegazione della violenza a “perdita di lavoro”, “difficoltà economiche”, “depressione”, “tradimento”

– raccontare il femminicidio sempre dal punto di vista del colpevole, partendo invece dalla vittima nel rispetto della sua persona.

 

I sottoscrittori della presente dichiarazione di intenti si impegnano inoltre a promuovere una comunicazione istituzionale sempre più attenta alla valorizzazione della identità di genere e a sostenere azioni di sensibilizzazione e formazione per gli operatori delle proprie organizzazioni in merito a quanto sopra enunciato.

 

 

 

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