Alta partecipazione alla manifestazione di oggi per lo sciopero provinciale Cgil di 8 ore a Modena su pensioni e lavoro. Oltre 3.500 lavoratori dei settori privati e del pubblico, pensionati e disoccupati, e giovani hanno preso parte stamattina al corteo che si è svolto dalla Maserati Auto sino alla sede di Confindustria Modena. Presenti in manifestazione delegazioni di delegati delle province dell’Emilia Romagna e la segreteria regionale della Cgil.

Buona l’adesione allo sciopero in tanti luoghi di lavoro, spiega Cgil Modena in una nota: ferma la produzione in Maserati Auto, chiusa anche Open.Co (ex Coop Legno) con adesioni al 100%, chiuse diverse scuole come la medie Marconi di Modena, la scuola d’infanzia Toniolo della Fondazione Cresci@mo, adesioni oltre il 60% alla scuola Cimabue, chiuse le elementari Anna Frank di Carpi, le Cittadella dell’istituto comprensivo n.9 di Modena, chiusa la Livanova di Mirandola, adesioni al 60% alla Med Tronic, 70% alla Elcam Medical Italy di Carpi, 50% alla Fresenius, 50% al Gruppo Sicrea, 80% di adesioni nelle piccole edili, 90% alla Agop di Spilamberto, 79% alla Crown Aereosols Italia di Spilamberto, 70% alla GBG di Montale Rangone, 100% alla Itm (turno del mattino), 60% alla Bosch Pavullo e 70% alla Bosch Nonantola (turni mattino), 70% alla Angelo Po, 70% alla Goldoni, 80% alla OMG, 80% alla Salami, 80% alla CB Ferrari, 60% in Cnh stabilimento, 80% alla Worgas.

Lo sciopero è stato indetto per dare continuità alla mobilitazione nazionale Cgil del 2 dicembre “Cambiare le pensioni per dare lavoro ai giovani”, “contrastare la precarietà – ha detto Manuela Gozzi segretario Cgil Modena nel comizio conclusivo – che anche nella nostra provincia coinvolge particolarmente giovani e donne, per contrastare tutte le condizioni di disuguaglianza nel mercato del lavoro, per contrastare le crisi aziendali a partire da un ampliamento degli ammortizzatori sociali oggi insufficienti a gestire le fasi di crisi, rilanciare una nuova stagione di giustizia sociale e di redistribuzione attraverso il welfare pubblico e migliorare le condizioni complessive, mettendo al centro la solidarietà e valorizzando gli strumenti della democrazia e della partecipazione”. Questi ultimi sono gli  argomenti al centro delle piattaforme distrettuali per la contrattazione sociale e territoriale che la Cgil sostiene con le proprie iniziative.

Con questo sciopero la Cgil dice che non bisogna rinunciare a un cambiamento possibile, che “non accettiamo passivamente la mancanza di un modello di sviluppo per la nostra provincia che valorizzi il lavoro” ha detto Gozzi. La Cgil continuerà ad agire per contrastare le crisi aziendali e la crisi sociale, partendo dalla difesa del lavoro, dalla battaglia per la creazione di nuove opportunità di occupazione, dalla difesa ed estensione dei diritti per far diventare la Carta universale dei diritti legge di questo paese.

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