Sarà la società sportiva Pro Modena (promossa da Romano Amadei, Romano Sghedoni, Carmelo Salerno e Doriano Tosi) quella che il Comune di Modena indicherà alla Figc e alla Lega nazionale dilettanti ai fini dell’ammissione al campionato di calcio 2018\2019 in rappresentanza della città. Lo ha annunciato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli dopo l’illustrazione alla commissione consiliare Servizi presieduta da Tommaso Fasano degli esiti del lavoro della commissione tecnica che ha esaminato le tre proposte presentate nell’indagine conoscitiva promossa dal Comune per verificare l’esistenza, la solidità e la sostenibilità di progetti calcistici capaci di cogliere già dalla prossima stagione, e per almeno tre anni, l’eredità sportiva del Modena calcio e accertare la possibilità di un utilizzo continuativo dello stadio comunale Alberto Braglia.

“Come ha evidenziato la stessa commissione nella relazione unanime con cui ha concluso i lavori – ha spiegato il sindaco – la proposta di Pro Modena è quella che risulta più adeguata sotto il profilo del rapporto con il territorio e della rilevanza sociale”. E Muzzarelli ha voluto sintetizzare in tre punti le ragioni di fondo della scelta. Dopo aver ringraziato la commissione di esperti per la disponibilità e la competenza che hanno messo gratuitamente a disposizione (“ci hanno aiutato a scegliere con obiettività e con la massima trasparenza”) e aver sottolineato che tutti e tre i soggetti che si sono presentati “hanno dimostrato passione per il calcio modenese e attenzione alla città dopo la disavventura del fallimento del Modena Fc per responsabilità di Antonio Caliendo”, il sindaco ha indicato nel legame con la storia calcistica di Modena, nella proposta di scuola calcio e settore giovanile strettamente legata al territorio, nelle esperienze societarie e manageriali nel settore calcistico i punti chiave della scelta a favore di Pro Modena.

“Il legame con la storia calcistica di Modena – ha spiegato il sindaco – è già una garanzia anche per il futuro, che si completa con l’intenzione dichiarata di acquisire il marchio del Modena Fc: idealmente è come mettere tra parentesi l’infelice stagione del fallimento e ripartire nel segno della migliore e più onorata tradizione del calcio modenese”. Il secondo punto è relativo al rapporto con il territorio: “Per noi è essenziale – ha affermato Muzzarelli – e benché tutte le proposte offrano interessanti soluzioni, quella di Pro Modena di strutturare una scuola calcio e un settore giovanile che vivano il territorio utilizzando la rete degli impianti esistenti si presenta come la più completa e consapevole della ricchezza e delle potenzialità dello sport locale”. Al terzo punto il sindaco ha indicato l’esperienza nel settore calcistico: “Senza nulla togliere alle competenze sportive presenti negli altri gruppi, io credo che le esperienze societarie e manageriali in ambito calcistico dei componenti di Pro Modena siano motivo di ottimismo e fiducia per tutti gli amanti del calcio”.

Muzzarelli ha concluso augurandosi che la società Pro Modena tenga “la porta aperta anche ad altri che volessero portare il proprio contributo” e sottolineando che il percorso sviluppato non è stato solo un esempio di trasparenza ma “ha anche messo in movimento intelligenze, passioni e energie; in questo senso abbiamo giustificato anche le polemiche delle settimane scorse: il percorso ha fatto emergere idee e potenzialità che per altre vie forse sarebbero rimaste nei cassetti o si sarebbero arenate in qualche riunione carbonara. Il nostro auspicio è che in ogni caso ora non vadano disperse. Giriamo pagina e scriviamo una nuova storia, con radici profonde. Forza Modena!”.

 

BIETTIVO: TORNARE PRESTO TRA I PROFESSIONISTI

Tutte e tre le proposte presentate nell’indagine conoscitiva del Comune di Modena condividevano un obiettivo: riportare nel breve periodo la squadra della città a giocare nel calcio professionistico. E il giudizio della commissione tecnica sui progetti, sintetizzato dalla presidente Giulia Severi in alcune slide mostrate durante la commissione consiliare, è stato positivo ritenendo soddisfacenti tutte le risposte per quanto riguarda dichiarazioni amministrative e solvibilità economica, così come stati giudicati adeguati sia le strutture organizzative (per gli aspetti tecnici, amministrativi e  sanitari) sia i business plan presentati, con copertura dei costi e di eventuali disavanzi affidata a dichiarazioni di intenti ben documentate.

Per il primo anno di attività in serie D la previsione dei costi è di un milione e 536 mila euro per Us Modena (gruppo Samorì-Gibellini), di un milione e 850 mila euro per Modena calcio (gruppo Marai-Toni) e di due milioni per Pro Modena. Per la commissione tutte previsioni “in linea con i valori medi di costi e ricavi applicabili a società sportive di pari categoria e le tre proposte presentano ciascuna un buon piano economico, dettagliato e adeguato alla struttura di una società di calcio di buon livello”.

Tutte e tre le società indicano, pur non precisando importi finanziari, contatti già avviati per gli sponsor (solo Modena calcio però inserisce anche un elenco) e la volontà di reimpiegare il personale del Modena Fc in fallimento. Solo Pro Modena nel Piano delle attività sportive esplicita l’impegno ad acquisire il marchio storico della società canarina.

La commissione tecnica ha valutato adeguati i progetti per il settore giovanile, con una sottolineatura positiva per l’attenzione agli aspetti educativi in quelli di Modena Calcio e di Pro Modena che propongono rispettivamente: cinque squadre giovanili, con filiera unica con la prima squadra, e una femminile, oltre a un programma di formazione strutturato con scuole e Università per il gruppo Marai-Toni; una “cantera” di ispirazione spagnola, con almeno sei squadre giovanili e la Scuola calcio, un settore femminile affiliato a una società già esistente, con l’utilizzo dei campi di allenamento cittadini come “motori di formazione, sviluppo e impegno sociale” per il gruppo Amadei – Sghedoni – Salerno – Tosi.

Rispetto ai progetti di valorizzazione e marketing territoriale, la commissione ha trovate scarsamente adeguate le proposte di Us Modena Calcio e di Modena Calcio, preferendo quella di Pro Modena per il coinvolgimento del territorio che può garantire, con la realizzazione di un museo della storia calcistica cittadina nei locali dello Stadio (riappropriandosi di marchio storico e trofei) e del Modena Fan Village in un’area tra lo stadio e la biglietteria.

Anche rispetto ai progetti di rilevanza sociale, la commissione tecnica ha valutato più adeguato quello di Pro Modena con attività nelle scuole, il coinvolgimento della squadra in iniziativa di solidarietà da concordare le strutture sanitarie, il supporto alle associazioni di volontariato.

La proposta di Us Modena Calcio si caratterizza per la centralità (viene definita “imprescindibile”) assegnata alla realizzazione di un nuovo centro sportivo, in un’area da individuare, con un investimento annunciato di 10 milioni di euro per l’edificazione. Per il sindaco Muzzarelli si tratta di un’ipotesi suggestiva, ma che non può essere presa in considerazione in questa fase: “Non esistono le condizioni – ha affermato – perché l’Amministrazione comunale possa offrire la benché minima garanzia di fattibilità entro i tempi richiesti dalla conclusione della selezione e dall’iscrizione al campionato”. Muzzarelli ha quindi ricordato alla commissione la complessità dei percorsi urbanistici e che in vista della definizione del Pug, il Piano urbanistico generale, l’Amministrazione sta ragionando di “contenimento dell’uso del suolo”. Per il sindaco, inoltre, è necessario esaminare anche le ricadute di una concentrazione impiantistica di tali dimensioni “sulla rete degli impianti sportivi della città, che non solo non possiamo abbandonare ma dobbiamo valorizzare ancora”. Muzzarelli ha quindi concluso spiegando di non potere e non volere assumersi “la responsabilità di calare dall’alto sulla città un progetto di cui non sono al momento definibili gli impatti urbanistici e sportivi”.

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