“In città, gli alloggi in affitto registrano un aumento della domanda del 25% in quota agli studenti fuori sede e del 15% a lavoratori provenienti da altri territori. Questo a fronte di circa 6.000 abitazioni sfitte e di circa 4.000 immobili destinati a b&b, inclusa la gestione tramite Airbnb.

La stortura del mercato è quanto mai evidente e mostra altrettante evidenti criticità. L’aumento del flusso turistico ha, senza dubbio, buone ricadute sulla nostra economia, ma le conseguenze, in termini immobiliari, di ciò che questo fenomeno sta provocando, vanno gestite. Sempre più proprietari, data l’immediatezza e l’entità del guadagno, optano per i b&b. Il che è del tutto lecito a patto, però, che non avvenga con pratiche di dumping nei confronti degli albergatori.
Non vorremmo che tutto ciò presupponesse poi una fascia di evasione fiscale malgrado i tanti controlli effettuati.
Ci lascia quanto meno perplessi  il silenzio dell’Amministrazione comunale su un tema che dovrebbe trovare spazio, quindi risposta, nell’agenda politica: studenti e lavoratori sono un valore aggiunto per il nostro  territorio. Di fronte a queste dinamiche, entrambi sono costretti a recarsi in altre città (ad esempio i comuni della Città Metropolitana che rischiano l’effetto dormitorio) per trovare alloggio.  Auspichiamo che l’Amministrazione ci convochi in tempo brevi per individuare un percorso che porti a soluzione che non ledano i diritti di nessuno”.

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