Il progetto di apertura di un Centro Antiviolenza distrettuale a gestione diretta nasce dalla sinergia tra il Settore Politiche Sociali dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico e gli Assessorati alle Pari Opportunità.

Partendo dall’analisi delle peculiarità del contesto e dall’assenza di un soggetto del terzo settore operante sul Distretto con una specifica competenza ed esperienza in materia di sostegno e aiuto alle donne vittime di violenza, l’Unione ha deciso di attivare un Centro Antiviolenza distrettuale valorizzando e integrando l’esperienza del Centro Ascolto Donne distrettuale (già attivo da circa 15 anni) e della rete di accoglienza e accompagnamento alle donne che subiscono violenza attivi da oltre un decennio con un Protocollo Operativo Distrettuale sottoscritto nel 2007.

Le premesse valoriali e metodologiche del Progetto sono:

  • la volontà di implementare i percorsi e le possibilità all’interno della rete locale di accoglienza e sostegno alle donne vittime di violenza già attivi;
  • la connessione e la sinergia tra i settori Pari Opportunità e Politiche Sociali nella promozione e realizzazione del Progetto, coniugando il principio di autodeterminazione delle donne con il lavoro di accoglienza e accompagnamento garantito dalla rete dei servizi del territorio;
  • la volontà di facilitare e sostenere le competenze e le capacità di scelta di tutte le donne, non considerate come soggetti passivi e deboli ma come soggetti credibili, forti, che interagiscono con le violenze subite, in difficoltà, ma capaci di fronteggiare la situazione per proteggere se stesse e i propri figli;
  • una metodologia di lavoro interdisciplinare che favorisca una migliore tutela della donna e dei minori coinvolti attraverso una più stretta collaborazione tra le istituzioni e/o organizzazioni a vario titolo coinvolte.

Il Centro Antiviolenza è attivato presso la sede dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico sita in via Adda 50/O a Sassuolo, al 2° Piano, con uno spazio dedicato all’accoglienza e ai colloqui riservato. Non sarà consentito l’accesso agli spazi del Centro agli autori della violenza e del maltrattamento.

L’equipe di lavoro dedicata al Centro Antiviolenza è composta da personale femminile: tutte le operatrici coinvolte hanno formazione ed esperienza specifica; verrà inoltre garantita loro una formazione continua per qualificare e sostenere il loro lavoro quotidiano. Il Centro Antiviolenza offre inoltre la possibilità di effettuare colloqui, percorsi di supporto e di sostegno individuale con una psicologa dedicata.

Lo sportello del Centro Antiviolenza è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì per un monte ore di 10 ore settimanali, ed ha come finalità principali: fornire informazioni telefoniche, via mail o dirette sul Centro Antiviolenza, sul Centro Ascolto Donne e sulle risorse del territorio; svolgere un primo colloquio di accoglienza dei bisogni della donna che permetta di valutare con lei la possibilità di attivare percorsi di sostegno e accompagnamento; attivare il servizio di consulenza legale gratuita su appuntamento; progettare percorsi di autonomia abitativa, di orientamento professionale e lavorativo, in sinergia con i servizi del territorio (Sociali, Servizio Inserimento Lavorativo, Centro per l’impiego).

Il Centro Antiviolenza intende garantire protezione e accoglienza gratuita alle donne vittime di violenza, assicurando inoltre la reperibilità, anche negli orari di chiusura dei servizi, h 24 e nei giorni festivi, attraverso uno specifico numero di telefono dedicato ad uso esclusivo delle Forze dell’Ordine e del Pronto Soccorso degli Ospedali del territorio, e sarà collegato al numero telefonico nazionale 1522. Il Centro Antiviolenza non può ancora contare sulla presenza di Case Rifugio sul territorio del Distretto, ma in caso di collocazione in urgenza di donne con o senza figli minori, prive di una rete di supporto, verranno attivate tutte le risorse di protezione o semi-protezione già disponibili all’accoglienza in emergenza.

Nel percorso di accompagnamento alle donne vittime di violenza di genere di estrema importanza appare anche la possibilità di supportare i figli minori che hanno assistito alle violenze intra-familiari attraverso uno stretto raccordo con i servizi di Tutela Minori.

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