Spenta da anni ed ora restaurata in alcune parti, ripristinata e aggiornata negli impianti idraulici ed elettrici, illuminata e infine riattivata, torna a risplendere, dei riflessi dell’acqua zampillante o distesa nelle sue vasche, l’ottocentesca fontana monumentale dedicata all’abate Ferrari Bonini, ai Giardini pubblici di Reggio Emilia.

Donata alla città dal senatore Ulderico Levi – mecenate e promotore di diverse opere pubbliche nella seconda metà dell’Ottocento, fra cui il primo acquedotto pubblico moderno – è conosciuta anche come ‘fontana dei Bimbi’, per le sculture dei tre putti collocate intorno al basamento del manufatto, citazione dell’opera di filantropo, educatore, benefattore della città e curatore dell’infanzia povera compiuta dall’abate Giuseppe Ferrari Bonini nel Settecento.

Sullo sfondo verde dei Giardini pubblici, in cui è inserita al limite del lato sud, verso piazza della Vittoria, la fontana viene inaugurata – ovvero riaccesa – domani, 25 luglio, dalle ore 21, dal sindaco Luca Vecchi, nel corso del Mercoledì rosa.

“Abbiamo bisogno di innovare e nello stesso tempo di custodire e tramandare la memoria della città – commenta il sindaco Vecchi – Il senso di questo intervento è proprio quello di restituire alla comunità, di nuovo funzionante e quindi godibile e pronto ad accompagnarci nel futuro, uno degli elementi monumentali più evidenti di Reggio Emilia, evocativo di vicende e personaggi che hanno costruito la nostra comunità e punto di riferimento da più di 130 anni del nostro paesaggio urbano. La fontana dei Giardini onora una figura storica, l’abate Ferrari Bonini, per il suo impegno educativo e solidaristico, qualità che contraddistinguono nettamente Reggio Emilia anche oggi. Il manufatto fu finanziato dal mecenate Ulderico Levi, senatore e persona disposta a impegnare propri beni per il bene comune: anche qui, dal passato, citazioni del nostro presente. Nel quadro di una serie di interventi di restauro e riqualificazione di beni storici e culturali – penso, in questa zona, al Palazzo dei Musei, alle Piazze, al Teatro Ariosto e, prossimamente, alla Sala Verdi – la fontana torna ai reggiani in un ambiente urbano riqualificato e in uno dei luoghi più prestigiosi e frequentati della città: siamo certi che riprenderà ad allietare quanti frequentano il Parco, i vicini Teatri e il centro storico di Reggio”.

Sulla base di un progetto di riqualificazione dell’architetto Elisa Pedroni e con un investimento di circa 50.000 euro, il Comune ha riportato la grande fontana all’antica bellezza, con la sua riattivazione.

COSA E’ STATO FATTO – Gli interventi compiuti, oltre ad essere strettamente funzionali alla riqualificazione del luogo, un’ampia aiuola circolare in cui la fontana è incastonata, assumono un ruolo importante nella valorizzazione del Centro storico, rafforzando il cosiddetto effetto città e cioè la capacità di trasmettere ai cittadini un adeguato e qualificato livello degli spazi pubblici e quindi di vita sociale.

Le azioni principali sono state due: il riordino dell’aiuola verde circostante la fontana Ferrari Bonini e la rifunzionalizzazione e adeguamento impiantistico della fontana.

Nell’aiuola, sono state colmante le lacune del terreno che si erano manifestate negli anni ed è stato sistemato, rendendolo omogeneo, il manto erboso; è stato inserito un ‘profilo di perimetrazione e contenimento’ dell’aiuola in cortén: in questo modo l’area della fontana è più visibile ed apprezzabile sul piano estetico ed è visionabile più facilmente anche ai fini di una maggiore sicurezza.

Il restauro, la rifunzionalizzazione e l’adeguamento impiantistico hanno riguardato nel loro insieme sia la parte visibile del manufatto, cioè la fontana monumentale in sé, sia la struttura e i servizi sotterranei, che consentono di farla funzionare.

Il progetto impiantistico ha previsto il rifacimento delle condutture esistenti, la realizzazione del nuovo quadro elettrico per la gestione della fontana e la sua illuminazione.

In particolare, è stato adeguato l’impianto di filtrazione, decalcificazione e dealgazione delle acque.

Sono stati rifatti, con modalità aggiornate sul piano tecnologico e normativo, i sistemi di drenaggio, le tubazioni ammalorate e quelle che collegano le vasche di compensazione e decantazione alle condutture presenti all’interno della fontana. Sono rimasti inalterati la posizione e le caratteristiche degli ugelli per non alterare la resa dei getti e l’effetto estetico e scenografico originale.

Il quadro elettrico è stato sostituito sostituito e la rete di alimentazione è stata collegata alla nuova cabina Enel presente nelle vicinanze.

L’impianto di illuminazione, messo a norma mediante la sostituzione dei corpi illuminanti posti a ridosso del bordo esterno della vasca con corpi illuminanti a led, meglio valorizza il monumento.

La vasca principale della fontana, al livello terra, del diametro di 10 metri, in conglomerato cementizio, è stata resa nuovamente idonea idonea al contenimento dell’acqua. Erano presenti una macro lesione che attraversava il lato nord della vasca e fessurazioni varie, che sono state sigillate per impedire perdite d’acqua cospicue (motivo per il quale la fontana è stata chiusa già una decina d’anni fa).

Si è quindi provveduto a una migliore coibentazione e impermeabilizzazione della vasca e della base in finta roccia, che si innesta nel fondo della vasca stessa.

Il corpo centrale della fontana e l’apparato decorativo non sono stati interessati da interventi di restauro in quanto gli elementi decorativi risultavano in buone condizioni. Le opere di restauro della vasca hanno riguardato invece una pulizia della stessa e la rimozione delle tracce del precedente intervento di impermeabilizzazione in vetroresina. E’ stata compiuta la sigillatura delle lesioni e a seguire la impermeabilizzazione della vasca con un prodotto a base di malta osmotica, in grado di sigillare porosità e fessurazioni del sottofondo, garantendo la conservazione dei supporti. La scelta cromatica del prodotto ha riproposto la coloritura originale della vasca.

133 ANNI DI STORIA E I SIMBOLI DELLA FONTANA – La fontana dedicata all’abate Ferrari Bonini fu inaugurata il 22 novembre del 1885, in coincidenza con la conclusione dei lavori di realizzazione dell’acquedotto cittadino. Tanto la fontana quanto l’acquedotto vennero eseguiti su commissione di Ulderico Levi, illustre politico reggiano, protagonista nella seconda metà

dell’Ottocento di numerose iniziative a favore della sua città.

Le parti scultoree della fontana sono opera dello scultore reggiano Ilario Bedotti e del suo allievo Guglielmo Fornaciari; il progetto appartiene invece all’ingegnere Domenico Lanza.

L’opera è costituita da una vasca circolare del diametro di 10 metri, con un’isola centrale rocciosa dalla quale prende forma un piedistallo con motivi vegetali a rilievo, tra cui alghe e canne palustri. Il piedistallo sorregge una seconda vasca di diametro inferiore, a forma di conchiglia sormontata, nella parte terminale dell’impianto, da una scultura di Tritone, divinità della mitologia greca antica, figlio di Poseidone dio del mare.

Intorno a piedistallo sono posti tre putti, opera di Ilario Bedotti, intervallati da altrettanti medaglioni in pietra. I putti recavano in origine i simboli della Fama, della Storia e della Riconoscenza.

Il putto raffigurante la Fama si caratterizzava per l’uso della tromba, ora scomparsa, ma intuibile per la posizione della mano vicino alla bocca.

Dalle cronache cittadine dell’epoca si apprende che nel libro della Storia sorretto dal putto corrispondente, erano incisi gli anni 1707-1797, ovvero le date di nascita e morte di Ferrari Bonini.

LA FONTANA NEL CONTESTO URBANO – Il sistema unitario delle due piazze – Martiri del 7 Luglio e della Vittoria – e del Parco del Popolo, in cui la fontana dell’abate Ferrari Bonini si colloca, rappresenta l’epicentro dell’ambito urbano di promozione culturale e sociale legato al mondo dell’arte, della storia, dell’educazione, della formazione universitaria e della creatività, dell’inclusione sociale. Su quest’area si affacciano infatti i tre principali teatri della città – Municipale Valli, Ariosto e Cavallerizza-Zavattini – il Palazzo dei Musei, la Biblioteca delle Arti, la Scuola dell’infanzia Diana e il palazzo Dossetti sede universitaria con aule di lezione, Aula magna e Biblioteca universitaria.

I Giardini – ricchi di vegetazione monumentale e antiche testimonianze scultoree dall’epoca Romana al Barocco – d’altra parte sono un luogo di forte polarità per la comunità nel suo insieme che qui riconosce un irrinunciabile luogo di incontro, sosta e socializzazione.

Il Parco del Popolo e le piazze adiacenti detengono dunque un ruolo nodale nella vita pubblica, sociale e culturale di Reggio Emilia, che trova ora nella rinata fontana dell’abate Ferrari Bonini un rinnovato elemento di vitalità.

Ora in onda:
________________