Adeguamento del regolamento per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica alla delibera dell’Assemblea legislativa dell’Emilia Romagna votata lo scorso 6 giugno e alleanza con il privato sociale per favorire l’accesso alla casa pubblica di chi esce da percorsi di transizione abitativa. Sono i contenuti della delibera licenziata nell’ultima riunione della giunta guidata da Virginio Merola su proposta dell’assessore alla casa Virginia Gieri.

Tra gli aspetti che spiccano per adeguarsi alla delibera regionale c’è quello del requisito dell’impossidenza per chi accede alle graduatorie ERP. In particolare chi chiederà di avere accesso alle graduatorie non dovrà essere titolare di diritti di proprietà, usufrutto o abitazione su un alloggio. Il requisito vale per proprietà sia in Italia che all’estero. Vengono inoltre prorogati al 2020 i termini per la decadenza legati al superamento dei limiti di reddito. L’Amministrazione Comunale ha già effettuato la verifica delle condizioni di reddito e delle misure necessarie per l’uscita per mitigare e sostenere chi presenta particolari condizioni di fragilità sociale.

La delibera contiene però altre decisioni che avranno un effetto sulla mobilità delle persone negli alloggi ERP e che permetteranno a chi esce da progetti di transizione abitativa con il privato sociale di aumentare il proprio punteggio nella graduatoria ERP, analogamente a chi è stato sfrattato o ha concluso un percorso di transizione abitativa con l’Amministrazione Comunale, fino a un massimo di sei punti.
Nel primo caso, attraverso la revisione dei punteggi, si tratta di favorire lo spostamento, su base volontaria, dall’alloggio di chi vive in appartamenti di metratura elevata per metterli a disposizione di nuclei più numerosi. La revisione dei punteggi agevola anche la mobilità di chi ha bisogno di un alloggio senza barriere architettoniche.
Infine una novità significativa è rappresentata dalla modifica che prevede, per tutti i nuclei che escono da percorsi di transizione abitativa con il privato sociale, la possibilità di ottenere fino a un massimo di sei punti per aumentare il proprio punteggio. In questo modo questi nuclei ricevono lo stesso trattamento di chi ha uno sfratto o conclude il percorso di transizione abitativa con l’Amministrazione Comunale. Si tratta di una decisione elaborata dal gruppo di lavoro formato dalla “Consulta permanente per la lotta all’esclusione sociale sul tema dell’abitare” e dal settore Politiche Abitative del Comune di Bologna. I criteri per l’assegnazione dei punti verranno attribuiti da una apposita Commissione, in collaborazione con l’ente del privato Sociale gestore della transizione abitativa affinchè i beneficiari vengano sottoposti all’attenzione di ACER.

“Si tratta di modifiche importanti, improntate tutte a una maggiore equità per la formazione delle graduatorie – spiega l’assessore Gieri – in particolare la decisione arrivata dal confronto con la Consulta per la lotta all’esclusione sociale ci permette di avere un’alleanza con il privato sociale per attivare percorsi più strutturali per l’accesso dei nuclei alle case pubbliche”.

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