C’è anche la possibilità di estendere la Zona a traffico limitato a nord del centro storico, insieme alla realizzazione di nuove piste ciclabili e all’allargamento delle Zone 30, tra le azioni per la mitigazione del rumore ambientale previste dal Piano adottato dal Comune, in seguito all’aggiornamento della Mappatura acustica strategica dell’agglomerato di Modena che individua le zone dove l’esposizione al rumore è maggiore. La delibera che adotta il Piano di azione è stata approvata dalla Giunta nei giorni scorsi su proposta dell’assessora all’Ambiente Alessandra Filippi.

Sulla base della Mappatura, il Piano di azione indica nelle infrastrutture viarie la maggiore fonte di rumore e quindi di criticità dovute all’inquinamento acustico, al quale invece le aree industrializzate contribuiscono in maniera molto minore, e indica le possibili soluzioni recependo le azioni già previste nell’ambito di altri strumenti pianificatori come il Piano della mobilità ciclabile, il Piano aria integrato regionale (il Pair 2020), la realizzazione della cosiddetta Complanarina e, soprattutto, il Piano urbano della mobilità sostenibile di prossima adozione.

Il Piano d’azione, che deve essere rielaborato ogni cinque anni e ha quindi valore fino al 2023, è pubblicato sul sito del settore Ambiente del Comune di Modena (www.comune.modena.it/ambiente/inquinamento/acustico/piano-azione) e all’albo pretorio a disposizione dei cittadini che, nel termine di 45 giorni dalla data di pubblicazione, vogliano presentare osservazioni, pareri e memorie in forma scritta.

Obiettivo generale del Piano è la riduzione del numero di abitanti esposti a livelli elevati di rumore – attualmente, se si considerano le soglie raccomandate a livello internazionale, circa il 24 per cento della popolazione modenese è esposta a livelli superiori al valore previsto per l’arco dell’intera giornata e il 31 per cento a quello riferito al periodo notturno – attraverso provvedimenti di diversa natura: dagli interventi di mitigazione acustica, come l’installazione di barriere o di infissi antirumore, a quelli di pianificazione urbanistica e mobilità, il traffico veicolare è infatti responsabile per il 92 per cento dell’esposizione della popolazione a livelli superiori alla soglia per i valori diurni e per l’87 per cento per i valori notturni (la ferrovia è responsabile rispettivamente per il 6 e il 13 per cento e le sorgenti industriali solo per il 2 per cento e solo per i valori diurni).

Il Piano, tenendo conto della quantità di popolazione esposta a livelli elevati di rumore, individua quindi le aree di intervento a priorità alta o molto alta che sono di dimensioni ridotte ma distribuite in molte parti della città: lungo gli assi viari più trafficati, come la via Emilia, via Giardini, i viali che circondano il centro storico, la via Nonantolana, viale Amendola, via Ciro Menotti e il Canaletto, oltre le tangenziali e le principali direttrici in uscita dalla città. In riferimento a queste aree, vengono quindi analizzate le azioni di mitigazione in fase di realizzazione e programmate nei prossimi cinque anni, valutandone gli effetti in termini di riduzione dell’inquinamento acustico. Gli interventi considerati sono la realizzazione delle piste ciclabili in sede propria, già programmate nel Piano della mobilità ciclabile, nel tratto tra viale Ciro Menotti e via San Giovanni Bosco e, per circa 750 metri, su viale Montecuccoli. L’eventualità, in accordo con le strategie alla base del Pums e con le previsioni del Pair 2020, di ampliare la Ztl fino a comprendere tutta l’area del centro storico a nord dell’attuale zona a traffico limitato, cioè alcune delle strade nella zona dell’ex Manifattura; la possibilità di realizzare il provvedimento sarà presa in esame e valutata nell’ambito della definizione del Pums. La realizzazione della Zona 30 a San Damaso, prevista nel Piano della mobilità ciclabile, per un totale di circa 6 chilometri di strade. La riduzione del traffico veicolare in zona Contrada, grazie alla realizzazione della Complanarina.

Il Piano contiene anche gli interventi di mitigazione dell’inquinamento acustico programmati dagli enti gestori delle infrastrutture presenti nel territorio comunale, tra i quali la Provincia di Modena e Anas, previsti nei rispettivi Piani d’azione.

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