Via libera del Consiglio comunale di Modena alla fusione per incorporazione di Cup2000 in Lepida spa, l’operazione voluta dalla Regione Emilia-Romagna, che detiene oltre il 99 per cento delle azioni di Lepida, per una razionalizzazione delle proprie società “in house” con l’obiettivo di costituire un polo aggregatore dello sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione regionale.

Lepida è la società creata per la realizzazione e la gestione della rete regionale a banda larga delle pubbliche amministrazioni e la fornitura dei relativi servizi di connettività, mentre Cup2000 gestisce le soluzioni digitali per il servizio sanitario regionale: dai servizi dei Centri di prenotazione al fascicolo sanitario elettronico.

L’operazione, illustrata dall’assessora alla Smart City Ludovica Carla Ferrari, è stata approvata con il voto a favore di Pd e Art.1 – Mdp – Per me Modena e l’astensione di FI, M5s, CambiaModena e Lega nord, e prevede anche la contestuale trasformazione di Lepida in società consortile per azioni. Approvato anche il nuovo statuto della società.

Il Comune di Modena possiede una sola azione di Lepida, dal valore nominale di mille euro che rappresenta una quota dello 0,0015 per cento della società. La nuova Lepida continuerà a svolgere attività che rientrano nelle finalità istituzionali delle pubbliche amministrazioni socie. I revisori dei conti hanno espresso parere favorevole alla proposta di delibera.

Luca Fantoni del M5s ha evidenziato che “la vera discussione su questa fusione è della Regione che ha in mano circa il 95 per cento delle azioni in modo diretto e di circa il 4 per cento attraverso Ausl ed enti subordinati La fusione ha senz’altro aspetti positivi, ma alcuni punti sono rimasti in sospeso: ad esempio il passaggio alla società consortile sgraverebbe l’ente nascente di quasi 9 milioni di Iva che non si sa dove vadano a finire in quanto manca un preciso piano economico-finanziario”.

Anche Adolfo Morandi di FI ha espresso qualche dubbio: “Quando fu costituita, Lepida spa aveva l’obiettivo non solo della gestione dei servizi degli Enti, ma anche dello sviluppo infrastrutturale delle reti digitali a fibra ottica per fornire servizi alla collettività, anche per attività private. È comprensibile l’esigenza di dare maggior respiro nei servizi e nello sviluppo dell’attività, ma i dubbi che possono venire sono relativi al fatto che le due società hanno avuto un proprio iter organizzativo-funzionale, e uno sviluppo della propria attività e delle procedure informatiche completamente slegato”.

Marco Forghieri del Pd ha parlato di una “operazione semplice in un quadro complesso. Qui si è scelta la fusione tra le varie opzioni e credo sia la scelta migliore. A prescindere dal merito della delibera – ha proseguito il consigliere – penso però sia importante procedere con un timing piuttosto serrato per essere in grado di fare quanto ci viene chiesto entro il 31 dicembre: mettere ordine alla galassia delle partecipate e provare a ottenere risparmi ed efficienze. Stiamo aspettando i decreti delegati che definiscano quali sono i settori nei quali i Comuni possono continuare a investire, speriamo che dopo la finanziaria esca qualcosa”.

L’assessora Ferrari nella replica ha evidenziato che “il Comune è chiamato ad esprimersi anche se la partecipazione in Lepida è simbolica: ha il significato di essere insieme a Regione e Ausl nella gestione dei servizi legati alle innovazioni tecnologiche e alla connettività, in un quadro di beneficio pubblico. In altre Regioni – ha proseguito – queste politiche non sono regolate dal pubblico e non sempre quindi sono a vantaggio dei cittadini. Con Lepida stiamo inoltre lavorando anche per portare la fibra ottica nelle frazioni”. L’assessora ha infine ricordato che, con l’operazione, “si parla di fusione, quindi di riduzione delle partecipate, perseguendo obiettivi equilibrati di efficientamento della Pubblica amministrazione”.

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