Il rafforzamento degli sportelli di ascolto nelle scuole, con la consapevolezza che l’ingresso alle superiori come alle medie costituisce per i giovani una fase delicata nella ridefinizione dei rapporti con genitori e pari, che per taluni può comportate difficoltà e smarrimenti. Ma anche incontri per i genitori, per sostenere le famiglie con momenti formativi e informativi su diversi aspetti legati a stili di vita a rischio in adolescenza, come l’utilizzo di sostanze stupefacenti e l’abuso di alcolici, l’uso inappropriato di internet e delle nuove tecnologie di comunicazione, i disturbi dell’alimentazione.

Sono tra i cardini fondamentali del Progetto Adolescenza sostenuto dall’assessorato al Welfare del Comune di Modena nell’ambito dei Piani di Zona per la salute e il benessere sociale, coerentemente agli obiettivi della Rete di prevenzione per la promozione del benessere in adolescenza a cui, insieme all’Ausl di Modena, il Comune partecipa attraverso gli assessorati al Welfare, all’Istruzione, alle Politiche giovanili.

L’obiettivo è prevenire forme di disagio adolescenziale attraverso la promozione di buone prassi, oltre che di contesti relazionali positivi e consapevoli. Il progetto interviene con diverse azioni che coinvolgono i ragazzi, gli insegnanti e la cittadinanza.

Un primo ambito riguarda il cofinanziamento degli Sportelli di ascolto psicologico all’interno dei dieci Istituti comprensivi e delle scuole superiori. Da alcuni anni il Comune coordina e implementa gli sportelli scolastici: lo scorso anno gli psicologi hanno effettuato complessivamente 521 colloqui. Quest’anno gli Sportelli ingranano una marcia in più. La Giunta ha infatti deliberato un contributo da assegnare per questo e il prossimo anno, rinnovabile anche per i due successivi, agli “Sportelli scolastici per la prevenzione dedicata e attiva” che hanno quindi potuto essere attivati all’avvio dell’anno scolastico in tutte le scuole secondarie di primo grado, gli istituti secondari di secondo grado e gli enti di formazione professionale per l’obbligo formativo. Le risorse (36mila euro per ogni anno) trovano copertura nelle risorse del Fondo Sociale Regionale assegnate dalla Regione al Comune per gli interventi a favore di “Famiglie e Minori”

Attraverso la convenzione con il Comune, gli sportelli vedono settimanalmente uno psicologo che si coordina con i docenti per attivare interventi in risposta a situazioni problematiche del singolo o della classe, inoltre lo sportello fa da tramite con i servizi socio-sanitari del territorio e offre consulenza individuale a ragazzi e adulti, insegnanti ma anche genitori.

Ed è specificamente rivolto agli adulti e in particolare ai genitori di adolescenti e preadolescenti, il ciclo di incontri “Adolescenti: corpo, sessualità e social” su aspetti legati a comportamenti e stili di vita spesso diffusi tra i giovani, ma che possono mettere a rischio una crescita equilibrata. In questo caso, a individuare i bisogni formativi delle famiglie di preadolescenti e adolescenti, è la Rete di prevenzione che, oltre alle istituzioni, coinvolge soggetti privati, associazioni di volontariato, enti sportivi e comitati genitori che durante gli incontri mettono a disposizione delle famiglie le loro diverse competenze.

Il nuovo ciclo in programma, che si inserisce nel solco del precedente“Crescere è un gioco di squadra” che si è svolto tra febbraio e maggio, prenderà il via a metà novembre. Nei cinque appuntamenti si parlerà di cosa succede al corpo in adolescenza e di cosa accade quando il disagio colpisce il corpo e quindi dei disturbi del comportamento alimentare, anoressia e bulimia, ascoltando anche le testimonianze delle famiglie. Affettività e sessualità, anche quella cercata su internet; sport in adolescenza; la relazione che gli adolescenti hanno con il futuro saranno al centro degli incontri successivi.

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