Appuntamento al Forum Monzani (via Aristotele, 33) giovedì e venerdì 25 e 26 ottobre per il 18° Congresso provinciale della Cgil di Modena.
I lavori prendono il via alle ore 9 con l’accreditamento dei 456 delegati e l’insediamento di Congresso, Presidenza e nomina delle Commissioni.

Alle ore 9.50 inizio della proiezione del docu-video “Drappi Rossi. Identità e storie nelle bandiere della Cgil”, a cura di Stefano Massari e Carlotta Cicci (agenzia Disforme). Il cortometraggio ripropone interviste a militanti della Cgil che illustrano le bandiere storiche del sindacato, e fra gli altri anche la testimonianza di un’attivista che cucì di propria mano una delle bandiere.
Il video è una presentazione dell’omonimo volume “Drappi Rossi. Identità e storie nelle bandiere della Cgil”, a cura di Maurena Lodi in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza di Modena. Un volume che cataloga e riproduce in foto le centinaia di bandiere storiche – molte degli Anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta del Novecento, una anche di epoca prefascista – raccolte minuziosamente nel corso di questi anni dai depositi e dagli archivi del sindacato, delle categorie e delle camere del lavoro territoriali, conservate a volte nei luoghi più polverosi e impensati, frutto anche di donazioni private. A tutti i delegati e invitati sarà fatto omaggio di una copia del libro.

Dopo il video, alle ore 10.30 la relazione introduttiva della segretaria uscente della Cgil di Modena Manuela Gozzi.  A seguire intorno alle ore 11.15 il saluto di autorità e invitati, fra gli altri saranno presenti il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco di Modena e presidente della Provincia Giancarlo Muzzarelli, sindaci e amministratori locali, parlamentari modenesi, il presidente della Camera di Commercio Giuseppe Molinari e i rappresentanti delle Associazioni economiche, i segretari di Cisl e Uil William Ballotta e Luigi Tollari,
La ripresa dei lavori nel pomeriggio è prevista intorno alle 14.45 con intervento, fra gli altri, di Luigi Giove, segretario generale Cgil Emilia Romagna. Sospensione dei lavori della prima giornata intorno alle 18.30.

Venerdì 26 ottobre ripresa dei lavori alle ore 9 con il dibattito in mattinata, nel pomeriggio prosecuzione del dibattito e alle 15.30 intervento conclusivo di Giuseppe Massafra della segreteria nazionale Cgil. Alle 16.15 le votazioni su emendamenti, documenti, ordini del giorni ed elezioni dei nuovi organismi dirigenti della Cgil di Modena e dei delegati al congresso regionale Cgil previsto per il 19-20-21 novembre al palazzo dei Congressi a Bologna.
Il percorso congressuale Cgil si sposta così dal territorio ai livelli superiori e si conclude con l’assise nazionale a Bari dal 22 al 25 gennaio 2019.

Il congresso della Cgil di Modena è partito il 20 giugno scorso e ha visto lo svolgimento di oltre 1.600 assemblee di base (nei luoghi di lavoro, tra i precari, nelle leghe dei pensionati e fra i disoccupati) e 12 congressi provinciali di Categoria. Partecipano al congresso 456 delegati, oltre 200 invitati, per un totale di oltre 650 persone.
Nelle assemblee sono stati coinvolti i 117.907 iscritti al sindacato (anche se le deleghe sottoscritte nel 2017 sono state 128.284). Poco meno della metà degli iscritti (49%) appartiene al sindacato pensionati Spi/Cgil che rappresenta quindi la prima categoria della Cgil, mentre i metalmeccanici della Fiom sono la prima categoria fra gli attivi, seguiti dagli iscritti alla categoria commercio-servizi Filcams, e dai chimici-ceramisti-tessili-energia della Filctem.

“Il congresso – afferma Manuela Gozzi segretario uscente Cgil Modena – si svolge in un quadro che vede consolidarsi la ripresa sul nostro territorio, che sembra ormai essere diffusa a buona parte dei settori economici di attività, pur persistendo segnali di incertezza e di difficoltà, legati alla contrazione del tessuto imprenditoriale della provincia di Modena, in particolare per le imprese artigiane e quelle di minori dimensioni e meno strutturate”.
Per quanto riguarda il mercato del lavoro, è vero che siamo di fronte ad un aumento del tasso di occupazione (in linea con gli altri territori dell’Emilia Romagna), ma è altrettanto vero che il numero degli occupati tiene conto anche di chi ha lavorato solo poche ore in una settimana.
“Il problema della precarietà nei rapporti di lavoro – prosegue Gozzi – rimane infatti il vero nodo per uno sviluppo di qualità del nostro territorio e per la qualità di vita delle persone”.
Rimane alta la precarietà del mondo del lavoro e anche gli ultimi provvedimenti del Governo non la riducono, anzi rilanciano reintroducendo i voucher in agricoltura e turismo. “Non serve lavoro dequalificato che svilisce competenze e professionalità” commenta Gozzi.

“Occorre quindi – continua Gozzi – rilanciare con forza proposte di sistema, quali  il Piano per il Lavoro della Cgil, la Carta dei Diritti Universali del lavoro e il Piano Straordinario per l’occupazione giovanile e femminile, che sono i cardini per declinare il lavoro e rappresentarlo  e misurarsi con il cambiamento nel sapere modificare e agire la contrattazione in modo inclusivo e al passo con i processi di digitalizzazione e di industria 4.0”.
La piena e buona occupazione deve tornare ad essere obiettivo primario, sostenendo politiche di investimenti pubblici e privati, scelte di politiche industriali fondate sull’economia sostenibile, la green economy e la difesa dei beni comuni, a cominciare dall’istruzione e dal welfare. A ciò si deve aggiungere una riforma fiscale che privilegi la redistribuzione a favore dei lavoratori e dei pensionati e delle imprese che investono”.

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