L’offerta di servizi per le persone disabili in Val d’Enza è consistente: per le circa 200 persone in carico vengono investiti in servizi sociali e socio sanitari quasi 3 milioni di Euro l’anno, che si traducono in servizi residenziali e semiresidenziali, assistenza domiciliare, assistenza educativa, avviamento al lavoro e attività socio occupazionali, assegni di cura e sostegno alle famiglie e progetti di socializzazione.

A partire dal Convegno H Pride tenutosi a Cavriago a fine 2017, si è però voluta condividere insieme ai cittadini un’idea più ampia ed innovativa: rafforzare i diritti di cittadinanza delle Persone Disabili.

Per questo, superando i tradizionali laboratori tematici, incentrati sul “fare”,  si  è deciso di vivere il proprio Comune, il proprio Territorio. Insomma, “accorciare le distanze” tra la persona con disabilità e il proprio contesto sociale.

Dopo un anno di lavoro, incontri e co-progettazione con il territorio e con le famiglie, l’Unione Val d’Enza propone quindi a 53 persone adulte con disabilità nuove opportunità di incontro, sostenute ed accompagnate da educatori.

Si sono individuati quindi alcuni Luoghi Accoglienti, divisi per Aree geografiche:

· la Parrocchia di Sant’Ilario, per la parte a Nord della Val d’Enza;

· il polo di Ufficio Giovani/ tipografia Olmo a Montecchio e la sede della Croce Rossa di Cavriago per la parte centrale della Val d’Enza;

· la sede comunale delle attività educative di San Polo per la parte sud della Val d’Enza (Bibbiano, Canossa, San Polo).

Alle 53 persone disabili viene proposto di trascorrere in questi luoghi, in base a dove vivono, due giornate intere alla settimana, dalle 10.00 alle 17.00. Qui,   con l’accompagnamento degli educatori della Cooperativa Creativ-Cise, le persone disabili staranno in relazione tra loro, vivendo le giornate insieme al proprio gruppo e decidendo di volta in volta le attività da svolgere.

L’Unione Val d’Enza conferma così non solo un forte investimento nei servizi per la disabilità, ma soprattutto una vocazione all’innovazione, alla co-progettazione e al Territorio, per garantire alle persone disabili una maggiore fruizione dei propri diritti di cittadinanza e una presenza significativa nei luoghi di vita delle persone e della comunità.

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