All’inizio di agosto, dopo che avevo manifestato la mia intenzione di lasciare il Partito democratico, mi era stato chiesto se sarei passato al gruppo misto e io avevo dichiarato: “La mia lealtà alla maggioranza non è in discussione, ho sempre sostenuto i provvedimenti e continuerò a farlo fino alla fine del mandato”.

Purtroppo a quanto pare questa mia lealtà non interessa alla maggioranza a cui ho appartenuto, il penultimo consiglio comunale con la bocciatura dell’ordine del giorno sulla bretella da parte di quello che era il mio partito, lo ha dimostrato.

In questi anni  ho messo a disposizione tempo entusiasmo e proposte, che spesso e volentieri non hanno interessato il sindaco la giunta e tanto meno la maggioranza, assai  problematico è stato confrontarsi con  alcuni assessori non preparati e supponenti nei loro atteggiamenti, è stato avvilente in questi anni  svolgere il ruolo o del consigliere di maggioranza,  che altro non è che quello dell’alzamani, un  ruolo limitato ad approvare atti scaturiti da decisioni già prese dalla giunta e dal sindaco. Una esperienza in cui il consigliere comunale è un soggetto assolutamente marginale, senza autonomia né possibilità di discutere, in balia di un modo di gestire la cosa pubblica di estrema chiusura e rigidità. Spesso i consiglieri non sanno neanche, o sanno pochi giorni prima e in modo a volte raffazzonato, su cosa dovranno esprimersi alzando la mano.

Ho anche valutato le dimissioni da consigliere: ma siamo a fine consiliatura, ho avuto il mandato direttamente dalle persone che mi hanno votato, sulla base di proposte che avevo indicato pubblicamente, in particolare su temi quali associazionismo, cultura e sport e che ho portato avanti. Credo di avere rispettato le promesse fatte e ho ancora qualche mese per provare a portare a termine  progetti  che avevo proposto e condiviso, sul quale chiedo chiarezza ormai da molti mesi senza riuscire a ottenerla ne  dalla giunta e  ne dalla maggioranza politica della città.

Sono pertanto costretto a fare una scelta che è anche logica conseguenza del mio annuncio di uscita dal Pd sassolese, ma che avevo sperato di poter evitare per rispetto a chi mi ha votato.

Il mio modo di concepire la politica locale mi porta a guardare con interesse all’esperienza delle liste civiche, che mi sembrano rappresentative della voglia di fare di cittadini che non vogliono accettare costrizioni e condizionamenti di partito; certamente, il peso politico rispetto al gruppo consigliare attuale di maggioranza  sarà minore, ma minori anche i disaccordi e i condizionamenti interni ed esterni, che bloccano e ingessano ogni proposta che approda in maggioranza, dove non c’è mai stato lo spazio per la discussione né per le critiche o le voci fuori dal coro, ma soprattutto non c’è mai stata la possibilità di incidere sulle decisioni già prese in partenza.

Passo quindi al Gruppo consigliare Misto

Ringrazio chi mi ha sostenuto in questa mia avventura politica, assicurando ancora una volta che proseguirò nel mio impegno quotidiano fino alla fine della consiliatura e, spero, anche oltre.

Gino Venturelli

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