Terzo trimestre con il segno più per compravendite di appartamenti, soprattutto in conseguenza di un ulteriore generalizzato calo dei prezzi, che ha riguardato anche gli immobili di nuova costruzione. Bene le locazioni residenziali e stabili le movimentazioni sul segmento dei negozi. Continuano a stagnare, in particolare nella città capoluogo, il mercato degli uffici e quello dei capannoni artigianali e il comparto dei capannoni industriali di grandi dimensioni, che sembrava essersi rimesso in moto nel secondo trimestre, subisce una nuova battuta d’arresto.

E’ questo, in sintesi, il quadro che emerge dalla consueta indagine sul mercato immobiliare, relativa al terzo trimestre, condotta da FIMAA-Confcommercio su un panel di agenzie della provincia di Modena.

Il settore residenziale continua a dare segnali di vitalità e le compravendite crescono, nel terzo trimestre, di circa il 2%, mentre i prezzi subiscono una riduzione fino al 3%. Per quanto riguarda il mercato delle locazioni, la domanda è cresciuta ma, con riferimento alla città della Ghirlandina, i canoni sono aumentati a causa dell’offerta limitata.

«Il mercato degli affitti – spiega Raffaele Vosino, presidente FIMAA – tiene per una serie di fattori oggettivi: la maggior parte delle case non sono nuove, necessitano di lavori di adeguamento, che però il proprietario effettua in parte lasciando l’immobile in una condizione che non lo rende appetibile per l’acquisto. E poi la domanda sarà destinata ancora a crescere vista la probabile minor propensione all’acquisto che vivremo nei prossimi mesi».

Circa le quotazioni, nella città capoluogo il costo delle abitazioni nuove è compreso tra i 2.100 euro/mq per le zone periferiche e i 2.900 euro/mq per il centro storico, mentre per le quelle ristrutturate si va dai 2.200 euro/mq per il centro ai 1.650 euro/mq per la periferia. In media, la forbice a livello provinciale, va dai 650 euro/mq di Polinago ai 1.850 euro di Modena, passando per i 1.300 di Carpi, i 1.600 di Maranello, i 1.000 di Mirandola, i 1.150 euro di Pavullo, i 1.350 di Sassuolo, i 1.400 di Sestola e Vignola.

Ancora al palo il mercato degli uffici: la domanda di acquisto è rimasta molto debole anche nel terzo trimestre, e, a fronte di un’offerta rimasta consistente, i prezzi degli immobili in vendita hanno avuto un calo medio del 3%.

Per quanto riguarda i negozi, le compravendite sono stabili, si è assistito ad un buon andamento degli affitti, favoriti da canoni rimasti bloccati. Il mercato delle compravendite di capannoni artigianali in provincia stagna ancora, in un quadro caratterizzato da una domanda di acquisto in ulteriore calo, a fronte di un’offerta decisamente elevata. Anche in questo segmento prosegue la tendenza al ribasso dei prezzi, che, tra capannoni nuovi ed usati, è attorno al 3%.

«Nel settore, da un lato», commenta Raffaele Vosino, presidente provinciale di FIMAA-Confcommercio, «c’è il timore che l’effetto congiunto di rallentamento dell’economia e probabile aumento dei tassi sui mutui possa incidere sul mercato immobiliare, dall’altro grande attesa per la conferma dell’inserimento nella manovra della cedolare secca alle locazioni strumentali e degli incentivi fiscali sulle ristrutturazioni».

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