Il confronto del mese scorso fra  le Organizzazioni Sindacali Confederali e l’Unione dei Comuni ha permesso di conoscere e discutere il disegno della nuova Sanità in Area Nord. Finalmente arriva il bando di gara per la casa della Salute di Finale Emilia, che prevede una spesa di oltre 8 milioni di euro, mentre per quella di Mirandola il bando è appena uscito e l’importo a regime sarà di poco inferiore.

L’interesse di Cgil Cisl e Uil punta sopratutto alla funzionalità dei servizi, come il rafforzamento della domiciliarità e delle cure riservate alla cronicità (diabete, scompenso cardiaco, malattie polmonari).
Nell’ambito della prevenzione, i percorsi avviati per assistere le broncopneumopatie, le cardiopatie e le demenze, oltre all’ampliamento della specialistica ambulatoriale per ridurre i tempi d’attesa, che rimangono ancora troppo lunghi, ci fanno ben sperare.
Anche la prevista costruzione degli Osco (ospedali di comunità) con 20 posti letto a Finale Emilia e 23 su Mirandola, rappresentano una conferma dell’idea di sviluppo sanitario sul territorio e per questo abbiamo chiesto di accelerare al massimo i tempi di realizzazione.
Le urgenze che pongono i cittadini riguardano la necessità di un servizio che garantisca la migliore assistenza al domicilio dopo la dimissione ospedaliera, ma questo strumento chiamato Punto Unico di accesso socio-sanitario, è in grave ritardo.
Stiamo tutti aspettando che la rete provinciale assistenziale metta a disposizione anche un numero adeguato di posti letto per coloro che hanno un bisogno prevalentemente sociale, perché riteniamo che non possano bastare gli unici due annunciati sul tavolo.
Giudizio positivo invece per l’attivazione delle cure palliative presso le Case di Riposo e per quelle praticate in ambulatorio.
Solo la realizzazione dell’Hospice, con i sui 14 posti potrà completare il quadro delle attività necessarie al benessere della nostra comunità.
Per una sanità di qualità è indispensabile, oggi più che mai, che le istituzioni e il sindacato lavorino con l’unico obiettivo della integrazione sociosanitaria, fra ospedale e territorio, necessaria per realizzare una presa in carico dei cittadini veramente efficace.
Un impegno che troverà conferma e particolare attenzione nella fase di discussione del prossimo Piano Sociale di Zona, continuando per parte nostra a favorire la partecipazione dei cittadini, nella consapevolezza che i tagli annunciati al Fondo nazionale della sanità nella manovra di Governo per il 2019, potrebbero mettere seriamente in discussione la tenuta del sistema di welfare locale.

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