Sono circa 200 i volontari di Protezione civile dell’Emilia-Romagna che hanno incontrato oggi a Roma Papa Francesco per l’udienza che si è svolta nell’Aula Paolo VI, in Vaticano.
Partiti con quattro pullman, due dei quali della Croce Rossa italiana, i volontari rappresentano 14 associazioni. Si tratta degli otto Coordinamenti di Ferrara, Bologna, Modena, Parma, Reggio-Emilia, Ravenna, Rimini e Forli-Cesena e delle sei associazioni regionali: Agesci, Anc, Cri, FederGev, Anpas e Ana.

Insieme a loro l’assessore regionale alla Protezione civile, Paola Gazzolo e una rappresentanza dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile.

Nel corso dell’incontro alcuni volontari hanno portato la loro testimonianza sugli interventi prestati nel terremoto del Centro Italia. Tra questi, Federica Rossi, dell’Associazione volontariato Protezione civile “Valerio Grassi” di Forlimpopoli (FC) che ha partecipato ai soccorsi in tutte le principali emergenze che si sono succedute negli ultimi 10 anni: dal terremoto dell’Abruzzo del 2009 al sisma Emilia del 2012, dove ha operato a San Felice sul Panaro e al Cup di Marzaglia, nel modenese. “Aiutare gli altri è un piacere immenso che mi ha cambiato la vita” sono le parole della giovane volontaria forlivese. Nel 2016, dopo le scosse del 24 agosto, ha prestato servizio ad Uscerno, in comune di Montegallo (AP); quindi a Caldarola, nel maceratese, in ottobre. Da ultimo, lo scorso anno, era tra i volontari intervenuti a Lentigione di Brescello, nel reggiano, dopo l’alluvione del 12 dicembre.

“Il sistema di protezione civile, con le sue strutture operative e il patrimonio prezioso e insostituibile del volontariato- afferma l’assessore Gazzolo-, è una delle grandi ricchezze dell’Emilia-Romagna e dell’intero Paese: l’udienza concessa dal pontefice ne è un ulteriore riconoscimento. La nostra regione partecipa con il ricco bagaglio di esperienze, passione e capacità di innovazione che da sempre mette a disposizione su scala nazionale per farlo crescere e renderlo sempre più efficace ed efficiente. E grazie a Papa Francesco- conclude Gazzolo- per averci incontrati, a pochi giorni dal Natale: anche in questo conferma la sua grande attenzione per le sfide più rilevanti che l’umanità intera ha di fronte a partire dal cambiamento climatico e della conservazione del pianeta, a cui ha anche dedicato l’enciclica Laudato Si’, sfide che rendono sempre più prioritario il ruolo della Protezione civile, della conoscenza diffusa e della prevenzione dei rischi”.

Il volontariato in Emilia-Romagna: circa 18mila persone a servizio della comunità
Un esercito di 17 mila 953 volontari e dalle divise di tanti colori. Tutti pronti a intervenire in caso di emergenza e sempre impegnati a prepararsi per affrontare ogni calamità. Organizzato in 390 associazioni operative da Piacenza a Rimini, il volontariato è uno dei pilastri sui cui si fonda il sistema di Protezione civile regionale.

Nel 2018 ha garantito un contributo prezioso intervenendo, con la colonna mobile dell’Emilia-Romagna, in due emergenze nazionali: le nevicate eccezionali a febbraio e il maltempo di novembre-dicembre in Veneto. Ha assicurato la propria presenza in circa 50 eventi locali; 30 esercitazioni e attività addestrative programmate e 3 eventi organizzati dal Dipartimento per la Protezione civile: i Campi Scuola estivi per i ragazzi; la campagna Io non rischio e il Gemellaggio per l’antincendio boschivo con la Puglia. E a quest’ultime si aggiungono tutte le attività antincendio previste dall’apposito Piano regionale. In tutto, hanno operato nelle varie attività, circa 7 mila volontari.

In occasione del sisma dell’Emilia del 2012, 21 mila volontari -dei quali 7 mila gli emiliano-romagnoli – hanno prestato soccorso e assistenza alla popolazione, anche cucinando 20 milioni di pasti. Dopo il sisma dell’Italia Centrale, nell’arco di 6 mesi – fino a febbraio 2017 – sono intervenuti 1.706 volontari provenienti dell’Emilia-Romagna: 594 a Caldarola (Mc), 798 a Montegallo e 59 a San Severino (Ap). In tutto hanno svolto quasi 10 mila giornate/uomo di lavoro. Tra le delegazioni più numerose intervenute, ci sono i 121 arrivati dalla provincia di Forlì-Cesena, 195 da Rimini, 181 da Modena e 127 da Parma. Hanno cucinato circa 43 mila pasti.

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