Si riduce l’attività nell’industria, si consolida nelle costruzioni. Segnali diversi per l’artigianato regionale nel terzo trimestre 2018 come emerge dall’indagine sulla congiuntura realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna.

L’artigianato nell’industria

Nel terzo trimestre la produzione si è ridotta dello 0,4 per cento rispetto al corrispondente trimestre del 2017, con una brusca inversione di tendenza che ha interrotto la fase di espansione avviata con il secondo trimestre 2016. La crescita del fatturato a prezzi correnti ha subito uno stop analogo (-0,3 per cento), con un andamento più pesante del fatturato estero (-0,9 per cento). Ulteriore cautela per il futuro deriva dall’analoga flessione dell’acquisizione ordini (-0,6 per cento), originata dal mercato interno, mentre la crescita degli ordini esteri è apparsa in ripresa (+1,4 per cento). Continua l’emorragia delle imprese artigiane dell’industria in senso stretto. A fine settembre le attive ammontavano a 28.173, in flessione dell’1,2 per cento (- 351 imprese) rispetto a un anno prima. La flessione è più ampia di quella del complesso dell’industria regionale (-0,4 per cento), ma più contenuta di quella delle artigiane dell’industria a livello nazionale (-1,9 per cento). La flessione è determinata soprattutto dall’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche, dall’aggregato delle altre industrie manifatturiere, dall’ampio raggruppamento della “meccanica, elettricità ed elettronica e dei mezzi di trasporto” e dall’industria del legno e del mobile. Per forma giuridica deriva dalla riduzione delle società di persone, nonostante l’aumento delle società di capitale.

L’artigianato delle costruzioni

La tendenza positiva in corso procede oscillante. Tra luglio e settembre 2018 il volume d’affari a prezzi correnti delle imprese artigiane del settore è aumentato dell’1,5 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Il movimento appare lievemente più ampio rispetto all’incremento dell’1,2 per cento riferito al complesso delle costruzioni regionali. A fine settembre le imprese artigiane attive nelle costruzioni erano 51.431, quindi 765 in meno (-1,5 per cento) rispetto a un anno prima. L’andamento risulta lo stesso del trimestre precedente, lievemente migliore rispetto a quello dell’artigianato delle costruzioni nazionale (-1,7 per cento), ma di quello del complesso delle costruzioni regionali (-0,9 per cento) nello stesso periodo. La flessione è più rapida per le imprese attive nella costruzione di edifici, ma più ampia per quelle che eseguono lavori di costruzione specializzati, secondo la forma giuridica è derivata soprattutto dalle ditte individuali, nonostante l’aumento delle società di capitale.

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