Hanno consentito a maggior numero di alunni delle scuole primarie di accedere ai percorsi proposti dagli itinerari Scuola-Città, soprattutto a quelle classi che più necessitano di supporto didattico, le risorse aggiuntive rese disponibili da un apposito emendamento approvato con il bilancio di Previsione 2018/2020.

Lo ha confermato il vicesindaco assessore alla Scuola Gianpietro Cavazza durante la seduta del Consiglio comunale di giovedì 10 gennaio rispondendo all’interrogazione illustrata da Grazia Baracchi del Partito democratico. L’emendamento nello specifico ha aumentato di 15 mila euro il fondo destinato per le uscite didattiche/itinerari proposte da Memo, riconoscendone l’alto valore educativo e didattico, concordando una distribuzione del fondo che rispettasse un criterio di equità e di pari opportunità per tutti, andando a sostenere quelle classi che evidenziano situazioni di disagio sociale. L’interrogazione chiedeva, in particolare, “se il tema fosse stato posto al tavolo di coordinamento degli Istituti Comprensivi, come si fosse concordato di distribuire il fondo aggiuntivo e come fosse stata comunicata questa opportunità alle scuole”.

L’assessore ha confermato che le risorse aggiuntive sono state destinate a favore dei progetti Itinerari scuola città, le oltre 220 proposte che ogni anno offrono agli studenti percorsi ed esperienze formative concordati con istituzioni, enti e agenzie del territorio con un interesse educativo, oltre che una competenza specializzata, e che vengono selezionati dal Centro educativo Memo secondo criteri di qualità sulla valenza formativo-didattica tenendo conto delle valutazioni degli insegnanti.

Cavazza ha quindi precisato che “3.000 euro sono andati a favore dei progetti relativi all’anno scolastico 2017/2018, mentre 12.000 sono stati destinati agli itinerari 2018/2019” e che “è stato convocato un incontro con i dirigenti degli istituti comprensivi per presentare l’emendamento e definire i criteri di distribuzione delle risorse, coerentemente con gli obiettivi definiti dall’emendamento. In tale incontro si è deciso di comune accordo una suddivisione del fondo per ogni Comprensivo in base al numero delle classi presenti e ogni dirigente scolastico si è impegnato a mettere a disposizione le risorse per le classi che necessitano di maggiore supporto didattico e di integrazione. I dirigenti scolastici, all’interno dei propri istituti comprensivi, nei collegi docenti o in apposite riunioni hanno quindi concordato con i docenti della scuola primaria la distribuzione delle nuove risorse a disposizione. Infine, Memo ha inviato una nota tecnica ai docenti con l’indicazione delle procedure da adottare per la prenotazione dei nuovi itinerari che fruiscono della gratuità derivante dall’emendamento”.

Chiedendo la trasformazione in interpellanza Antonio Carpentieri del Pd (uno dei consiglieri firmatari) ha precisato che “la ratio dell’interrogazione era dare un segnale chiaro e tangibile a quei plessi che hanno più disagi, cioè a quelle classi, insegnanti e famiglie che affrontano più di altri le difficoltà legate alla presenza di situazioni economiche o sociali svantaggiate. In tal modo invece ogni Comprensivo riceverà la sua fetta di risorse, anche laddove ci sono meno criticità economico sociali. Occorreva quindi – ha concluso – fare uno sforzo a monte per individuare dall’inizio i destinatari del plus. Raccomando quindi una distribuzione diversa per il prossimo anno”.

La consigliera Baracchi “da docente” si è detta invece “perplessa sulle tempistiche della comunicazione: Bene che una parte delle risorse sia stata destinata all’anno precedente e buona parte all’anno scolastico in corso, ma la comunicazione ai docenti è arrivata solo a gennaio quando ormai la programmazione didattica era già stata fatta. Per il futuro chiedo quindi che si tengano meglio in conto le tempistiche di programmazione delle scuole”.
Rispondendo in particolare alle osservazioni di Carpentieri, l’assessore Cavazza ha posto all’attenzione due questioni legate a un’eventuale ripartizione delle risorse da parte dell’assessorato, sia in termini di ricadute costi/benefici sia soprattutto per quanto riguarda il riconoscimento e la valorizzazione dell’autonomia scolastica, evidenziando inoltre che tutti i dirigenti hanno evidenziato particolari situazioni di difficoltà nei loro comprensivi. “Evidentemente però – ha concluso – chiederemo di rendere conto dell’utilizzo delle risorse e di condividere con gli altri dirigenti le scelte fatte, coerentemente con il percorso di reciproca responsabilità e collaborazione che abbiamo avviato: un percorso che può dare risultati stabili e strutturali nel tempo”.

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