Secondo il report nazionale della scorsa settimana, l’ultimo disponibile con i dati provenienti dai medici-sentinella, l’incidenza della sindrome influenzale vede interessate 12 persone ogni mille abitanti. Il dato mostra come l’epidemia sia già a un livello medio-grave e vada evolvendo verso il picco stagionale.

Con l’aumento della circolazione virale sono iniziate anche le segnalazioni di casi gravi.

Nella nostra provincia sono stati segnalati, sino a oggi, 14 casi gravi e 2 decessi. Il primo decesso è avvenuto a metà gennaio, il secondo nel fine settimana appena trascorso. Si è trattato di una donna di 63 anni ricoverata in gravi condizioni da alcune settimane.

I dati relativi alla prima parte della stagione mostrano, pertanto, un numero di casi e gravi e di decessi superiore alla media degli altri anni.

Dagli accertamenti svolti emerge che i pazienti colpiti in maniera grave, alcuni già dimessi dall’ospedale, altri tuttora in trattamento, avevano pregresse condizioni patologiche  importanti e che soltanto in un caso il paziente si era sottoposto a vaccinazione.

Le analisi svolte dal Laboratorio dell’Università di Parma, centro di riferimento per la sorveglianza dell’influenza in Emilia Romagna, hanno confermato che nella provincia di Reggio Emilia sono in circolazione i virus di tipo A H3N2 e A H1N1, entrambi presenti nella formulazione del vaccino della stagione in corso.

È fondamentale ricordare che la vaccinazione rimane il principale strumento di protezione dal virus influenzale. Per ridurre la su trasmissione è importante, inoltre, mettere sempre in atto semplici misure di natura non farmacologica come, ad esempio:

  • lavaggio frequente delle mani e, in assenza di acqua, utilizzo di gel alcolici;
  • copertura della bocca e del naso durante uno starnuto o un colpo di tosse, eliminazione dei fazzoletti e lavaggio delle mani;
  • isolamento volontario in casa delle persone con malattie respiratorie febbrili specie se in fase iniziale;
  • se portatori di sintomatologia febbrile, utilizzo di mascherine all’interno di ambienti sanitari (es: ospedali, ambulatori, case della salute, residenze per anziani).
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