Saranno almeno 1.500 i modenesi che parteciperanno alla manifestazione nazionale #FuturoalLavoro, in programma sabato prossimo 9 febbraio a Roma.

La manifestazione è stata indetta da Cgil Cisl Uil a sostegno della~piattaforma unitaria~con la quale le tre confederazioni sindacali avanzano le loro proposte e chiedono al governo di aprire un confronto sulle scelte da prendere per il Paese. Creazione di lavoro di qualità; investimenti pubblici e privati a partire dalle infrastrutture; politiche fiscali eque; rivalutazione delle pensioni; interventi per valorizzare gli assi strategici per la tenuta sociale del Paese, a partire da welfare, sanità, istruzione, pubblica amministrazione; rinnovo dei contratti pubblici; maggiori risorse per giovani, donne e Mezzogiorno.

«Non scendiamo in piazza per motivazioni politiche, ma esclusivamente sindacali – affermano i segretari generali di Cgil Modena Manuela Gozzi, Cisl Emilia Centrale William Ballotta e Uil Modena -Reggio Luigi Tollari – Siamo delusi e preoccupati dai provvedimenti economici e sociali annunciati dal governo Conte. Speravamo in decisioni più eque. Invece c’è il rischio fondato di una minore crescita. I dati Istat certificano che siamo in recessione tecnica e anche in Emilia-Romagna Prometeia prevede nel 2019 il dimezzamento del Pil rispetto all’anno scorso: +0,7%, contro il +1,4% del 2018».

Per i sindacati confederali modenesi “quota 100” per le pensioni rappresenta un ulteriore canale più flessibile di uscita dal lavoro, ma non risolve il problema di tante donne che, difficilmente, raggiungono i 38 anni di contributi, visto che non viene riconosciuto il lavoro di cura e la maternità che spesso costringe molte donne ad abbandonare il lavoro per dedicarsi alla famiglia. Quanto al reddito di cittadinanza, può essere uno strumento assistenziale utile per affrontare la povertà, ma non creerà alcun posto di lavoro.

«È vero che nel 2018 l’occupazione è cresciuta dello 0,9% rispetto al 2017, – ammettono Cgil Cisl Uil di Modena – ma nella seconda metà dell’anno la dinamica è fortemente rallentata. Anche nella nostra regione il tasso di disoccupazione continuerà a calare, ma più gradualmente, attestandosi quest’anno al 5,6% contro il 5,8% del 2018. L’occupazione si crea solo con maggiori investimenti privati e pubblici, politiche attive, formazione delle nuove competenze, sgravi fiscali per le assunzioni a tempo indeterminato, incentivi per la digitalizzazione, una pubblica amministrazione moderna. Inoltre, senza una riforma organica ed equa del fisco, – concludono Manuela Gozzi (Cgil), William Ballotta (Cisl) e Luigi Tollari (Uil) – c’è ora il rischio fondato di un aumento della pressione fiscale, in particolare a livello locale».

Questi temi saranno al centro della manifestazione di sabato 9 febbraio a Roma. Il concentramento dei manifestanti è previsto in piazza della Repubblica; il corteo raggiungerà piazza San Giovanni per il comizio conclusivo dei segretari generali di Cgil Maurizio Landini, Cisl Annamaria Furlan e Uil Carmelo Barbagallo.

Da Modena e provincia partiranno decine di pullman; è possibile prenotare i posti rivolgendosi ai funzionari e sedi sindacali. Per informazioni su luoghi e orari di partenza consultare i siti web di Cgil Cisl Uil Modena.

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