Un personaggio “scomodo e controverso”, ma è giusto ricordarlo nel trentennale della morte per il “servizio alla comunità” che ha reso. Lo ha affermato la presidente del Consiglio comunale di Modena Francesca Maletti nella seduta di ieri, giovedì 7 febbraio, proponendo un minuto di silenzio per commemorare la scomparsa, il 9 febbraio del 1989, di Carlo Sabattini, 60enne consigliere comunale dei Verdi, avvenuta in seguito a un infarto mentre partecipava, proprio nella sala del Consiglio, a una seduta della commissione consiliare Bilancio.

Il minuto di silenzio è stato chiesto anche per l’omicidio della concittadina di origini marocchine Ghizlan El Hadraoui, con la presidente Maletti che ha ricordato come per questo femminicidio gli investigatori abbiano già fermato il marito come presunto assassino.

“Sabattini fu un personaggio scomodo e controverso – ha spiegato Maletti -. Fu autore di polemiche e gesti clamorosi, a volte sgradevoli, e fu vittima di un ingiusto internamento in manicomio e di una violenta aggressione nei pressi del Festival dell’Unità. La sua figura va consegnata alla storia politica, come quella di tanti amministratori che si sono seduti su questi banchi, ma ciò che preme qui ricordare, nel trentennale della morte, è che egli morì in questa sala, nel compimento del suo dovere di rappresentanza politica, al servizio della democrazia e della città”.

Nel chiedere il minuto di silenzio, Maletti ha sottolineato che “al di là della condivisione o del dissenso rispetto alle sue idee e ai suoi comportamenti, dei torti e delle ragioni, io credo che questo sia il punto da ricordare, a onore suo e di tutti coloro che hanno combattuto onestamente per le proprie idee e si sono messi al servizio della comunità”.

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