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Il protocollo d’intesa tra l’azienda e il Comune di Modena sul piano di dismissione dello stabilimento di via Zarlati sta per iniziare il suo percorso istituzionale in Commissione consiliare per arrivare all’approvazione da parte del Consiglio comunale entro la fine del mese di marzo.

Lo ha comunicato l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli che, insieme agli assessori all’Ambiente Alessandra Filippi e al Lavoro Andrea Bosi, ha incontrato in Municipio nel pomeriggio di oggi, martedì 19 febbraio, i rappresentanti del comitato “RespiriaMo”. “Al primo punto del nuovo protocollo, come già in quello precedente – ha sottolineato l’assessora Vandelli – rimane la dismissione dello stabilimento di via Zarlati entro il termine già fissato a gennaio 2022 e la successiva riqualificazione dell’area”. Ma il nuovo documento, hanno anticipato gli assessori, contiene anche alcune novità tra la quali la previsione di percorsi partecipati con i cittadini, il Quartiere, le associazioni e gli istituti scolastici per la rigenerazione dell’area, dopo la delocalizzazione di Fonderie, come primo passo per la rigenerazione partecipata del quartiere intero. “La dismissione e la delocalizzazione di Fonderie da via Zarlati – hanno sottolineato gli assessori – sono comunque indipendenti dalla vendita del terreno che avverrà successivamente ed è funzionale alla rigenerazione”.

Per quanto riguarda il monitoraggio ambientale della qualità dell’aria, l’assessora Filippi ha annunciato che Arpae ha terminato le analisi dei dati raccolti nel corso della campagna effettuata tra novembre e dicembre e quindi, come richiesto dai consiglieri comunali, nelle prossime settimane sarà programmata una commissione consiliare alla quale parteciperanno i tecnici di Arpae e dell’Usl che spiegheranno gli esiti delle analisi. E sugli odori l’assessora ha chiesto la collaborazione dei componenti del comitato e dei cittadini invitandoli a segnalare ad Arpae quando e dove si avvertono gli odori più forti: “Sarebbe un contributo importante per verificare l’efficacia delle sperimentazioni, soprattutto ora che l’azienda ha esteso l’impianto per l’abbattimento delle emissioni anche sul punto di emissione più impattante”.

Affrontando il tema del mantenimento del livello occupazionale, l’assessore Bosi ha ricordato che “sono stati già avviati incontri in Regione per la tutela dei posti di lavoro nelle nuove Fonderie”.

Nel corso dell’incontro, gli assessori hanno chiarito che lo scorso ottobre Fonderie cooperative ha presentato un piano di dismissione e una bozza del protocollo di intesa con il Comune che definisce modalità e tempi della delocalizzazione e della riqualificazione dell’area. “Quella bozza – ha spiegato Vandelli – era un primo testo di lavoro che richiedeva modifiche da parte del Comune: avevamo previsto di chiudere entro l’anno ma abbiamo ritardato perché in questi mesi le priorità sono state il Piano urbanistico e il progetto delle Ex Fonderie sul quale abbiamo ricevuto un finanziamento dalla Regione. La definizione dei contenuti del protocollo sarà completata entro il mese di febbraio e a quel punto comincerà, appunto, il percorso istituzionale di approvazione. Solo in quel momento sarà possibile rendere pubblico il testo e avviare il confronto sui contenuti”.

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