“Non un museo statico, ancor meno nostalgico e rievocativo, ma un centro vivo di riflessione, studio, documentazione e divulgazione contro tutte le forme di dittatura”. Queste le parole dell’assessore regionale alla Cultura Massimo Mezzetti in seguito alle notizie pubblicate oggi su alcuni organi di stampa circa l’eventualità di creare un museo del fascismo a Predappio; “notizie che – sottolinea Mezzetti – rischiano di apparire fuorvianti, e di determinare pericolosi ma infondati equivoci”.
Prosegue l’assessore: “Sono almeno tre anni che, come Regione, stiamo ragionando con Anpi nazionale, regionale e provinciale, con l’Istituto storico per la Resistenza e gli enti locali intorno a un progetto storico-culturale. Un progetto che, partendo dal recupero dell’immobile dell’ex Casa del Fascio, ne faccia un centro di studi internazionali sul fascismo e contro tutti i totalitarismi. Un progetto che ancora non ha una copertura finanziaria dal momento che dovrà concorrere, come altri, ai bandi europei”.
L’idea, dunque, “è di partire laddove simbolicamente il fascismo è nato, per studiarne l’evoluzione fino ai nostri giorni, in cui drammaticamente si sta riproponendo in nuove forme sullo scenario europeo. Così come – aggiunge Mezzetti – vogliamo ragionare sul complesso di tutte le espressioni di totalitarismo che hanno drammaticamente segnato il secolo scorso. Ci tengo a ripeterlo, perché sia chiaro e venga sgombrato ogni equivoco: nulla di statico, dunque, o peggio ancora di rievocazione nostalgica, ma una realtà viva di riflessione, documentazione e divulgazione contro tutte le forme di dittatura, di ieri e di oggi. Un progetto con un respiro europeo e internazionale. Fuori da questo perimetro rigoroso non se ne parlerebbe neppure”.