Reggio Emilia diventa la capitale europea del Calcio femminile: il prossimo 26 maggio allo stadio Città del Tricolore si celebra infatti la finale della Uefa Weomen’s Campions League, la competizione continentale per club che dal 2010 è abbinata alla finale maschile, quest’anno in programma allo stadio Meazza di San Siro a Milano.Il 16 febbraio 2016, nella Sala del Tricolore, è stata accolta la Coppa giunta lo stesso giorno a Reggio Emilia ed è avvenuta la presentazione dell’evento con il sindaco Luca Vecchi il presidente della Figc Carlo Tavecchio e Karen Espelund, presidente della Commissione Uefa Calcio femminile.
Fra i presenti, Antonio Conte Ct della Nazionale maschile, Antonio Cabrini Ct della Nazionale femminile, Luigi Di BiagioTecnico dell’Under 21 e Fiona May Capo delegazione Nazionale femminile Under 17 e presidente della Commissione Cigc per l’integrazione e la lotta al razzismo.
“Dopo Berlino 2015, Reggio Emilia 2016 – dice il sindaco Luca Vecchi – La nostra città a maggio diventerà teatro di uno degli eventi sportivi più importanti d’Europa: la finale di Champions League femminile. E’ un motivo di orgoglio che Uefa e Federazione italiana gioco calcio abbiano scelto Reggio come luogo ideale per disputare un incontro così importante e, ancora una volta, sapremo dimostrarci all’altezza.
“Sarà una grande festa, per tutti: molto più di una sfida di calcio. Nei mesi precedenti organizzeremo una serie di eventi in città e nelle scuole, per coinvolgere a più livelli la cittadinanza. Reggio Emilia negli ultimi anni si è trasformata in un laboratorio del “calcio senza barriere”, grazie alla collaborazione con le società sportive, la Prefettura, gli organi di polizia. Un messaggio che vogliamo portare avanti e che auspichiamo si estenda a sempre più realtà.
“Rispetto alla partita, c’è un motivo per così dire extrasportivo, che ci fa essere particolarmente felici: questa finale ci darà modo di veicolare in tutto il mondo i valori dello sport al femminile, l’attenzione per la pratica e la disciplina di base, un’idea di calcio di cui sempre più tutto il movimento sente il bisogno”.