spaccio-drogaIeri sera, i Carabinieri della Compagnia Bologna Centro hanno arrestato altre tre persone per spaccio di sostanze stupefacenti nell’ambito dei servizi antidroga che i militari svolgono quotidianamente in abbigliamento civile, così da potersi camuffare tra la folla e passare inosservati agli occhi di quei criminali che si annidano in alcune zone della città, come piazza Verdi, alla ricerca di potenziali clienti in cerca di hashish, marijuana e della pericolosissima e letale eroina bianca.

Questa volta, sono finiti in manette un 33enne e un 35enne, tunisini, senza fissa dimora e un 19enne, nato nella Repubblica del Gàmbia e residente a Bologna.

I primi, gravati da precedenti di polizia, due sono stati fermati insieme, anche se hanno agito con ruoli diversi, il 33enne faceva da “palo” e il 35enne invogliava i passanti a seguirlo in un angolo buio della piazza per procedere con la vendita del “prodotto”: 5,5 grammi di hashish e 0,30 grammi di eroina bianca che il 35enne nascondeva in bocca. Si tratta di una tecnica pericolosa, sia per lo spacciatore, che ingoiando accidentalmente la sostanza può andare in contro a seri problemi, sia per il cliente, che oltre al rischio di finire in “overdose”, potrebbe contrarre anche qualche malattia infettiva di cui lo spacciatore è portatore. Il 33enne, inoltre, è stato trovato in possesso di un grosso coltello da cucina, una bomboletta di spray urticante e la lama di un altro coltello, motivo per il quale lo stesso dovrà rispondere anche di porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere. Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, i due spacciatori sono stati tradotti presso la Casa Circondariale di Bologna, in attesa di comparire in Tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto.

Il 19enne, invece, volto noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato per aver cercato di vendere 2 grammi di marijuana agli stessi Carabinieri impegnati nel servizio antidroga. Vistosi scoperto, il giovane spacciatore ha cercato di divincolarsi dai militari facendo resistenza, ma non ci è riuscito. Per questo motivo, il 19enne, oltre al reato di spaccio di sostanze stupefacenti, dovrà rispondere anche di resistenza a pubblico ufficiale e anche di porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, poiché, come il 33enne tunisino, deteneva un coltello da cucina. Dopo aver trascorso la notte agli arresti domiciliari, l’arrestato è stato tradotto questa mattina in Tribunale per l’udienza di convalida dell’arresto.

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