Mercato-Albinelli“Un regolamento che, più che rilanciare il Mercato coperto di via Albinelli, sembra porre le basi per la sua privatizzazione. L’invito all’Amministrazione comunale è comunque di rivederlo, perché se l’intenzione è questa, non possiamo che esprimere la nostra contrarietà”. Questa la posizione di Confesercenti Modena, presa visione della bozza del regolamento suddetto, inviato alle Associazioni imprenditoriali il 26 febbraio scorso.

Rispetto alla questione, l’Associazione fa notare che “Se la volontà politica è quella  di passare da mercato su area pubblica a media struttura di vendita, alla stregua di un normale centro commerciale, la strada da percorrere sul versante amministrativo era e resta diversa. Soprattutto avrebbe dovuto essere tracciata, come avevamo suggerito con il coinvolgimento della Regione. Se, per contro, non è questo l’obiettivo dell’Amministrazione comunale. si proceda a modificare la bozza di regolamento proposto ad iniziare dalla drastica riduzione degli spazi che si intendono riservare ad attività complementari all’offerta mercatale. Non quindi fino al 30% dei posti oggetto di concessione, ma non più  del 10-12%. E, parimenti si provveda a comunicare in Regione in modo trasparente il numero effettivo degli spazi destinati al commercio su area pubblica che si intendono assegnare tramite bando regionale. Quanto agli spazi sottratti alla assegnazione tramite bando regionale e destinati ad ospitare attività complementari al mercato andrebbero, a nostro giudizio, assegnati con un bando comunale. I cui criteri di assegnazione andrebbero messi a punto dal Comune con il contributo del consorzio di gestione e delle Associazioni imprenditoriali di categoria per rispondere di un’ulteriore valorizzazione della struttura e della sua vocazione alimentare”.

“Siamo fermamente contrari – prosegue Confesercenti – ad attribuire al consorzio e tanto meno all’amministratore che da questi dipende, una potestà discrezionale  sia nella individuazione delle tipologie  merceologiche complementari da inserire all’interno del mercato ad integrare l’offerta attuale, sia nella conseguente scelta degli operatori non ambulanti da inserire. Trattandosi di operatori in sede fissa, è del tutto evidente che devono essere rivisti i parametri con i quali si provvede a determinare il valore dello spazio occupato. Per una ragione molto semplice: o il Mercato coperto Albinelli è pubblico, o non lo è. Se si tratta di una struttura pubblica, il ‘pubblico’ dovrebbe avere come priorità non solo la soluzione dei problemi di gestione che pure esistono e da tempo – come i diversi cambi di gestione avvenuti dimostrano, sostiene l’Associazione – ma il rilancio della struttura nell’esclusivo interesse dei cittadini, di Modena e del commercio in centro storico. Rilancio, che deve necessariamente passare attraverso anche uno dei nodi centrali ed ancora insoluti della questione, e cioè la rimodulazione degli orari di apertura del mercato. Un aspetto di competenza strettamente comunale ma che la bozza di regolamento, così com’è non affronta in modo risolutivo .Ancora una volta si evidenzia una contraddizione palese tra la proprietà pubblica che decide e la gestione che esegue, oltre al fatto evidente sul tema degli orari e non solo, di uno stravolgimento della legge regionale che disciplina il settore”, conclude Confesercenti.

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