Opere immateriali, che vivono all’interno dello spazio espositivo ma anche sul web, che si trasformano in tempo reale a seconda delle infinite connessioni e possibilità di scambio offerte dall’interattività, mai uguali a se stesse. Sono le opere presentate da “Effimera – Relazioni disarmoniche”, la nuova mostra allestita al Mata, che inaugura sabato 2 aprile alle 18, i cui protagonisti sono i tre artisti italiani Eva e Franco Mattes, Carlo Zanni e Diego Zuelli, che interverranno all’inaugurazione.
“Effimera”, il cui nome evocativo si ispira anche all’ephemera, un piccolo insetto acquatico simile a una libellula la cui vita adulta dura meno di un giorno, e una spiccata componente effimera hanno infatti i lavori degli artisti di ultima generazione, è curata da Fulvio Chimento e Luca Panaro e organizzata in collaborazione con la Galleria civica di Modena. La mostra è visitabile fino al 22 maggio, a ingresso libero. Al termine dell’inaugurazione di sabato, alle 20.30, “Effimera” diventerà inoltre scenografia di un gioco di ruolo di fantascienza che da “Play” emigrerà fino al centro storico. L’affascinante dinamica di “A thousand stars and no home” vedrà impegnati trenta profughi nel tentativo di raggiungere Cultura, la prospera federazione al centro della Galassia.
L’esposizione, allestita nello spazio dedicato alla cultura contemporanea, si concentra su tre artisti nati, come gli stessi curatori, negli anni Settanta (Zanni nel 1975, Eva e Franco Mattes nel 1976, Zuelli nel 1979), che utilizzano tecnologie innovative, legate in particolare a internet e ai cambiamenti che ha generato, e che sono noti a livello internazionale. “Effimera” si pone quindi pienamente nel campo dei fenomeni creativi legati al web e alla “net art”, ed è una delle prime mostre allestite in uno spazio pubblico dedicata a questo tema, proponendo una riflessione sull’epoca nella quale viviamo, sul rapporto che abbiamo con il web, sui confini e sulle debolezze del mondo virtuale, con opere che creano spazi di condivisione e dialogo con il pubblico. Uno tra i principali obiettivi di “Effimera” è fornire gli strumenti per comprendere e codificare le dinamiche collettive e voyeuristiche innescate dalla rete. Gli artisti presenti padroneggiano gli strumenti tecnologici che usiamo, a volte inconsapevolmente, ogni giorno: uno smartphone, un tablet, una webcam, o programmi di grafica o montaggio in dotazione su qualsiasi pc. Con questi strumenti i tre artisti producono opere che non sono oggetti materiali, manufatti artistici o artigianali, ma prodotti immateriali, la cui presenza nello spazio espositivo è solo uno dei modi possibili di fruizione.
Il sottotitolo “Relazioni disarmoniche” è riferito al rapporto diretto con lo spettatore: la lettura dell’opera, infatti, non è sempre frutto di un insieme coerente di dati e di sensazioni percettive, ma è spesso una condensazione di significati contraddittori e dissonanti. Per comprendere i lavori degli artisti bisogna rintracciare le relazioni che coinvolgono le singole componenti dell’opera con il suo intero corpo. Bisogna superarsi per “vedere attraverso”, indagare il campo del non detto, della comunicazione invisibile, dei vuoti e delle distanze cognitive.
“Effimera” sarà aperta dal giovedì alla domenica, dalle 11 alle 13 e dalle 16 alle 19.30; il 2 e il 3 aprile, in occasione di Play sarà invece visitabile a orario continuato dalle 11 alle 19.30. Nel programma sono previsti anche tre incontri, tutti alle 18, con gli artisti: il 16 aprile con Diego Zuelli; il 30 aprile con Carlo Zanni e il 13 maggio con Eva e Franco Mattes.
LE BIOGRAFIE DEGLI ARTISTI IN MOSTRA
Eva e Franco Mattes, lavorano a New York, Carlo Zanni crea utilizzando dati prelevati dalla rete, gli strumenti di Diego Zuelli sono video e computergrafica.
Sono nati nella seconda parte degli anni Settanta, lavorano utilizzando le tecnologie mediali più recenti e sono noti a livello internazionale. Sono le caratteristiche che hanno in comune i tre artisti protagonisti della mostra “Effimera”: il duo artistico composto da Eva e Franco Mattes, Carlo Zanni e Diego Zuelli.
Eva e Franco Mattes (1976) lavorano a New York. Il loro medium è una combinazione di internet, video e performance e la loro ricerca esplora le questioni etiche e morali che sorgono quando le persone interagiscono a distanza, in particolare attraverso i social media. Tra le mostre personali: Essex Flowers, New York; Postmasters Gallery, New York; Carroll / Fletcher, London; Site, Sheffield; PNCA, Portland; Plugin, Basilea.
Carlo Zanni (1975) dalla fine degli anni Novanta sperimenta nuove forme di arte contemporanea, spesso contraddistinte dall’utilizzo di dati prelevati in tempo reale dalla rete, dando vita a progetti basati sul passare del tempo e in continua trasformazione. Ha esposto in vari musei e gallerie tra cui MoMA/P.S.1 New York, MAXXI Roma, ICA Londra, Marsèlleria Milano, Arts Santa Mònica Barcellona.
Diego Zuelli (1979) lavora con gli strumenti del video e della computergrafica dai primi anni del Duemila. È docente di animazione digitale e di computergrafica 3d per istituzioni private e per l’Accademia di belle arti di Brera. I progetti artistici oltre a vari screening in Italia e in Europa dei suoi video, comprendono un progetto speciale del 2015 per Contemporary Locus di Bergamo e la personale del 2013 presso Interno4 a Bologna.
Anche i curatori Luca Panaro e Fulvio Chimento sono nati negli anni Settanta: Luca Panaro (1975), critico d’arte e curatore, insegna all’Accademia di Brera e al Politecnico di Milano. Tra i suoi libri: L’occultamento dell’autore (2007), Tre strade per la fotografia (2011), Conversazioni sull’immagine 2013), Casualità e controllo (2014), Visite brevi (2015), Photo Ad Hoc (2016). Ha pubblicato su Enciclopedia Treccani XXI Secolo (2010) e co-curato l’pera in più volumi Generazione critica (2014-2016).
Fulvio Chimento (1975) è curatore indipendente con all’attivo l’organizzazione di oltre trentai espositivi. Si interessa alle molteplici forme della comunicazione artistica e alla genesi dei processi creativi. Ideatore della residenza d’artista Italia-Oriente e del progetto video Spazio Arte. Nel 2014 pubblica Arte italiana del terzo millennio (Mimesis, Milano); attualmente scrive per le riviste d’arte Inside Art ed Espoarte.