anziani-denaroPraticavano interessi usurai con tassi anche di oltre 1400%! A scoprirlo i Carabinieri dell’Aliquota Operativa della Compagnia di Reggio Emilia che, con la collaborazione dei colleghi in forza alle Stazioni di Cavriago, Bibbiano e Sant’Ilario d’Enza, approfondendo gli esiti di un controllo, che apparentemente sembrava essere un banale litigio fra 3 persone, hanno portato alla luce un giro di usura ed estorsioni che ha visto coinvolti un reggiano con compiti di intermediario e un calabrese quale usuraio.

Il GIP del Tribunale di Reggio Emilia ha quindi emesso l’ordinanza applicativa di custodia cautelare in regime di arresti domiciliari nei confronti degli indagati. Con l’accusa di concorso in usura e tentata estorsione i Carabinieri hanno tratto in arresto un 50enne reggiano e un 47enne cutrese, entrambi residenti a Reggio Emilia.

Secondo i capi di imputazione il reggiano quale intermediario e il calabrese quale usuraio, in concorso tra loro, nel mese di gennaio intervenendo entrambi per la restituzione di un prestito e sollecitare il pagamento degli interessi del capitale, si facevano promettere e dare interessi usurari anche nella misura di oltre il 1.400% in corrispettivo della somma prestata ad un reggiano. Nella circostanza per assicurarsi il profitto dell’usura i due, in concorso morale tra loro, usando minaccia nei confronti della vittima compivano atti idonei diretti, in modo non equivoco, a costringerlo alla dazione della somma richiesta (evento quest’ultimo non verificatosi per fatti indipendenti dalla volontà degli indagati). A carico del calabrese le indagini hanno rivelato anche la responsabilità in ordine ad altro episodio di usura (con interessi di oltre l’800% e il 300%) nei confronti di un cittadino albanese e del reato di tentata estorsione nei confronti di altro albanese costretto con minacce di morte a restituire il prestito che il calabrese gli aveva fatto. La Procura reggiana, concorde con gli esiti investigativi dei Carabinieri, richiedeva al GIP del Tribunale di Reggio Emilia gli odierni provvedimenti cautelari di natura restrittiva, quest’ultimo accoglieva le richieste emettendo i provvedimento che venivano eseguiti dai Carabinieri.

“Ci rivolgiamo alle altre vittime – ha affermato il comandante Provinciale dei Carabinieri di Reggio Emilia Colonnello Antonino Buda –  invitandole a parlare e a denunciare questi gravi reati. Solo così si potrà liberare il campo da questo fenomeno delittuoso che, lo ricordiamo sempre, è estremamente diffuso nel nostro territorio a fronte di denunce che sono veramente poche”.

 

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